Continua la collaborazione tra l’OCSE e l’ANAC in materia di contrasto alla corruzione, già avviata in occasione dell’Expo 2015. Il 12 maggio, infatti, è stato sottoscritto da Raffaele Cantone per ANAC e da Nicola Bonucci, direttore Affari Legali di OCSE, un Protocollo d’intesa per la promozione dell’integrità e della trasparenza. La finalità consiste nella definizione di forme di cooperazione istituzionale e di vigilanza delle procedure degli appalti pubblici a disposizione della comunità internazionale e degli attori che operano nella realizzazione di grandi eventi e delle relative infrastrutture.
Il ruolo e le finalità dell’ANAC sono noti ai lettori di Felicità Pubblica, essendoci più volte soffermati a illustrare diversi aspetti dell’attività dell’Autorità. Meno conosciuti, forse, la natura e il lavoro dell’OCSE. È stata istituita con la Convenzione sull’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici, firmata il 14 dicembre 1960, e ha sostituito l’OECE, creata nel 1948 per gestire il “Piano Marshall” per la ricostruzione post-bellica dell’economia europea. Ne fanno parte oggi 34 Paesi che si riconoscono nella democrazia e nell’economia di mercato e mantiene stretti contatti con oltre 70 Paesi non membri (che possono partecipare come osservatori ai lavori dei Comitati o a determinati programmi) e con altre organizzazioni internazionali.
Gli obiettivi dell’OCSE sono di sostenere la crescita economica sostenibile, aumentare l’occupazione, innalzare il tenore di vita, mantenere la stabilità finanziaria, assistere lo sviluppo delle economie dei Paesi non membri, contribuire alla crescita del commercio internazionale. Grazie alle attività dell’OCSE, i Paesi membri possono comparare le differenti esperienze, cercare risposta ai problemi comuni, identificare le best practices e coordinare le politiche nazionali e internazionali.
PROTOCOLLO D’INTESA per la promozione dell’integrità e della trasparenza tra l’Autorità Nazionale Anticorruzione italiana (A.N.AC.) e l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE)
Premessa
L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) è in prima linea a livello internazionale nella prevenzione della corruzione e nella promozione dell’integrità. Tra le iniziative dell’OCSE in materia di contrasto della corruzione si segnalano la “Convenzione sulla lotta alla corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle transazioni commerciali internazionali”, e per quel che riguarda nello specifico gli appalti pubblici le Raccomandazioni del 2015, i Principi del 2009 per l’integrità negli appalti pubblici e le Raccomandazioni per combattere il Big Rigging negli Appalti Pubblici.
In Italia con la legge n. 190/2012 è stato introdotto un sistema complessivo di norme per il contrasto della corruzione che fa riferimento a modelli basati sulla prevenzione già adottati in altri Paesi ed è stata istituita l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) che ne è l’attore principale. Il mandato e le funzioni dell’ANAC sono stati ampliati e rafforzati dal d.l. n. 90/2014, convertito con modificazioni dalla l. 11 agosto 2014, n. 114, che ha integrato la vigilanza dei contratti pubblici nel sistema di prevenzione della corruzione.
A ottobre 2014, l’ANAC e l’OCSE (d’ora in avanti “le Parti” e singolarmente “la Parte”) hanno siglato un Protocollo d’Intesa (d’ora in avanti il protocollo del 2014), della durata di un anno, relativo alla supervisione e al monitoraggio delle procedure di appalto di EXPO Milano 2015 con lo scopo di incrementarne la trasparenza, la correttezza, l’efficacia e l’efficienza. La cooperazione delle Parti nell’ambito del protocollo del 2014 ha rappresentato un’opportunità sia per l’OCSE sia per l’ANAC per condividere e applicare le loro conoscenze e esperienze in materia di appalti pubblici, contrasto alle tangenti e anticorruzione al fine di massimizzare la trasparenza, la correttezza e l’efficacia dei preparativi dell’EXPO 2015.
L’accordo del 2014, inoltre, ha reso possibile la sperimentazione di un generale modello di cooperazione istituzionale e di vigilanza delle procedure degli appalti pubblici, secondo i più elevati standard ed in linea con le best practice internazionali. Nel framework del protocollo d’intesa del 2014 e sulla base dell’esperienza condotta per EXPO Milano 2015, ANAC e OCSE hanno tratto lezioni e principi generali, cristallizzati negli “High Level Principles per l’integrità, la trasparenza e i controlli efficaci” a disposizione della comunità internazionale e degli attori che operano nella realizzazione di grandi eventi, e delle relative infrastrutture.
Considerato che il protocollo del 2014 ha raggiunto la sua conclusione, e con l’obiettivo comune di proseguire la cooperazione e di continuare a mettere in pratica la loro esperienza di lotta alla corruzione e di promozione dell’integrità e della trasparenza, le Parti concordano il seguente protocollo d’intesa quale “accordo quadro” con cui sistematizzare e sviluppare in futuro la propria collaborazione.
Il protocollo d’intesa tra le Parti stabilisce le condizioni della cooperazione per il raggiungimento dei seguenti obiettivi comuni:
Tutte le attività svolte nell’ambito del presente protocollo d’intesa sono soggette all’inclusione nei programmi di lavoro delle Parti e alla relativa disponibilità di fondi. Le attività devono essere eseguite conformemente alle norme e pratiche delle Parti.
Il presente Memorandum, per quanto riguarda l’ANAC, sarà attuato nel pieno rispetto degli obblighi derivanti dall’adesione dell’Italia all’Unione Europea.
Le Parti coopereranno, attraverso varie modalità che includeranno ma non saranno limitate a:
Le Parti possono concordare specifiche attività congiunte attraverso accordi scritti separati. Le disposizioni generali concordate in questo memorandum si applicano, salvo quanto diversamente concordato dalle Parti, in tali accordi separati.
Il presente Protocollo non crea o implica alcun obbligo di natura finanziaria per le Parti. Ogni impegno assunto sia dall’ “ANAC” sia dall’ “OCSE nell’ambito del presente Protocollo dipenderà dalla disponibilità delle risorse.
Le Parti riconoscono l’importanza della protezione e del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale. Il protocollo d’intesa non concede il diritto di utilizzare il lavoro creato nell’ambito dell’accordo, di cui una delle due Parti sia autore e detenga la proprietà intellettuale, al di fuori di esso.
I diritti di proprietà intellettuale su qualsiasi lavoro congiunto realizzato nelle attività di collaborazione delle Parti nel quadro del protocollo d’intesa, di cui entrambe sono autori, saranno congiuntamente detenuti dalle Parti. Ciascuna delle Parti potrà utilizzare e riprodurre tali lavori separatamente, riconoscendo lo specifico contributo dell’altra Parte, e dovrà chiedere il consenso scritto dell’altra Parte prima della eventuale cessione dei diritti di proprietà intellettuale a Parti terze. Fatto salvo quanto sopra, qualsiasi pubblicazione o traduzione congiunta sarà oggetto di un separato accordo tra le Parti.
Le Parti possono divulgare al pubblico il protocollo d’intesa e le informazioni in relazione alle attività svolte nell’ambito del protocollo, in conformità con le pertinenti politiche di ciascuna delle Parti.
Ogni scambio di informazioni riservate tra le Parti sarà soggetto alle rispettive politiche e procedure relative alla divulgazione di informazioni riservate. Ciascuna Parte prenderà le misure necessarie per proteggere le informazioni riservate e/o classificate dell’altra Parte.
Ciascuna Parte sarà responsabile per le proprie attività e per il proprio personale, anche con riguardo agli atti e omissioni. In particolare, una Parte non sarà responsabile per eventuali danni o lesioni sofferti da o causati dal personale dell’altra Parte.
Il protocollo d’intesa acquisterà efficacia al momento della sottoscrizione di entrambe le Parti ed avrà durata di due anni. Il protocollo d’intesa potrà essere rinnovato e/o modificato di comune accordo tra le Parti attraverso un accordo scritto.
Il protocollo d’intesa può essere risolto da una delle Parti con un preavviso scritto di tre mesi all’altra Parte. In tal caso, le Parti concordano, se del caso, le misure per garantire che le attività avviate nell’ambito del protocollo d’intesa siano portate ad una conclusione rapida e ordinata.
Qualsiasi divergenza di opinioni tra le Parti, derivanti da o relative al protocollo d’intesa, incluse quelle riguardanti l’interpretazione o l’applicazione di qualsiasi disposizione in esso contenuta, sarà risolta amichevolmente dalle Parti.
Ciascuna Parte designa di seguito il suo rappresentante con la responsabilità globale per l’attuazione del protocollo d’intesa, compresa la responsabilità per la formulazione di piani di lavoro per le attività da intraprendere in conseguenza di esso:
Per l’ANAC: Dr. Raffaele CANTONE, presidente.
Per l’OCSE: Dr. Nicola BONUCCI, direttore Affari Legali.
Fatto a Londra il 12 maggio 2016 in due copie originali in lingua inglese e due copie originali in lingua italiana. In caso di divergenza tra le Parti nell’interpretazione del protocollo d’intesa prevale il testo in inglese.