Ok della Puglia al Reddito di Dignità. Ecco come ottenerlo

Ne avevamo dato notizia a novembre (leggi l’articolo) adesso finalmente il Consiglio regionale della Puglia ha approvato a maggioranza il disegno di legge sul Reddito di Dignità (ReD) per contrastare la povertà e favorire l’inclusione sociale.

Il ReD, sarà operativo soltanto dopo l’approvazione del Regolamento regionale e quindi entro 60 giorni dall’approvazione della legge regionale. Il regolamento è indispensabile per stabilire le modalità di erogazione tra cui la procedura di presentazione delle domande, l’istruttoria, la valutazione dei casi e la definizione dei patti di inclusione sociale per ogni beneficiario. Successivamente all’approvazione del Regolamento attuativo il ReD sarà attivato tramite un Avviso pubblico. Da quel momento i cittadini potranno presentare la domanda.

Chi potrà beneficiare del ReD? Potranno presentare domanda tutti i cittadini residenti in Puglia da almeno 12 mesi con un reddito (Isee) famigliare che non superi i 3000 euro. Per ogni nucleo è ammissibile soltanto una domanda di accesso al beneficio economico. Inoltre, potranno presentare domanda anche i cittadini stranieri che possano dimostrare di avere la residenza in uno dei Comuni pugliesi da almeno dodici mesi.

L’ammontare mensile del ReD, inoltre, non potrà superare l’importo di 600 euro erogabile per un nucleo familiare composto da cinque componenti, limite massimo che è rimodulato per le famiglie di diversa composizione applicando la scala di equivalenza Isee.

Per quanto concerne le domande. I cittadini dovranno presentare la domanda per il ReD, attraverso una piattaforma telematica, a partire dalla data dell’avviso pubblico. Pertanto, da quel momento le domande potranno essere compilate online oppure con l’aiuto gratuito di patronati e centri di assistenza fiscale (Caf). Le domande non andranno presentate ai Comuni e non dovranno essere cartacee. Così come i singoli Comuni non potranno effettuare pre-raccolte di istanze da parte dei cittadini.

Poi sarà compito degli stessi uffici comunali pubblicare la graduatoria dei richiedenti e il catalogo dei tirocini formativi indicati dalle amministrazioni pubbliche, associazioni, enti del Terzo settore, imprese. Sempre i municipi d’intesa con la guardia di finanza e le altre forze di polizia, controlleranno che le autocertificazioni non siano false.

Affinché possa essere percepito il ReD, dovrà essere sottoscritto un patto per l’inserimento lavorativo. L’agevolazione potrà essere sospesa nel caso in cui il destinatario dell’aiuto non farà frequentare la scuola ai figli oppure per un’assenza ingiustificata dal luogo del tirocinio superiore a tre giorni oppure per un’assunzione a tempo determinato inferiore a sei mesi. Un’equipe multiprofessionale d’intesa con il servizio sociale del Comune e il centro per l’impiego, assegnerà all’intestatario del ReD uno dei tirocini formativi disponibili. Inoltre, sono previsti incentivi per i datori di lavoro che stipulano contratti con persone che vivono in condizione di fragilità.

 

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Redazione