Il 2015 pare sia stato un anno di grande importanza per quanto riguarda la vaccinazione nel mondo: lo ha dichiarato l’Oms in occasione della settimana mondiale dell’immunizzazione con lo slogan “Close the Gap” che inizierà ufficialmente il 24 aprile. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, dichiara: «Ci sono stati degli sviluppi eccezionali nell’ultimo anno. Gli obiettivi per l’introduzione di vaccini nuovi o sottoutilizzati sono in via di realizzazione in tutto il mondo, con 86 Paesi a basso e medio reddito che hanno introdotto 128 vaccini dal 2010».
Inoltre, l’Oms ricorda come – in tempi molto brevi – sia stato sviluppato e testato un vaccino contro il virus ebola, e come in tutta l’Africa non sia pervenuto neanche un caso di polio dopo l’agosto del 2014, tanto che manca poco affinché il Continente venga dichiarato polio-free. Buone notizie anche dall’India, «dichiarata libera dal tetano materno e neonatale, una dimostrazione che eliminare una malattia è possibile anche in circostanze difficili. L’America è diventata la prima regione a eliminare rosolia e rosolia congenita», aggiunge l’Oms.
Stando sempre a quanto dichiarato dall’Organizzazione, con le vaccinazioni è possibile salvare dalle 2 alle 3 milioni di vite ogni anno, per quanto le stime di settore indichino che a circa 18 milioni di bambini in tutto il mondo non vengano somministrate le immunizzazioni di base.
Anche nel Vecchio Continente sono stati fatti dei passi in avanti: morbillo e rosolia, in particolare, sono stati pressoché vicini alla completa eliminazione, con 32 Paesi che sono riusciti a eliminare una o entrambe le malattie. Questa pratica virtuosa non include però l’Italia, la Spagna e la Gran Bretagna e, più a est, Repubblica Ceca e Slovenia. Nel nostro Paese le vaccinazioni sono in calo, andamento che tuttavia potrebbe subire delle variazioni in senso positivo con il nuovo piano vaccinale, approvato dalle istituzioni e attualmente sottoposto alle Regioni.