Bentornata “ora legale”, con il solito weekend in cui è consuetudine dire che “si dorme un’ora di meno”. Ma quanto sappiamo delle motivazioni che ci obbligano a spostare la lancetta dell’orologio avanti di un’ora e degli studi scientifici che indagano su questa procedura? Cerchiamo, in breve, di riassumere i punti salienti della faccenda.
Cominceremo col dire che l’ora legale andrà avanti per i prossimi 7 mesi, al termine dei quali – nella notte tra il 28 e il 29 ottobre 2017 – ci toccherà spostare di nuovo la lancetta dell’orologio, ma questa volta di un’ora indietro.
Intanto, per il momento, avremo un’ora di luce in più nelle ore serali. Questo significa risparmio di energia perché, ovviamente, le luci artificiali verranno accese più tardi. Un risparmio che per il 2017, si stima, complessivamente intorno ai 104 milioni di euro.
La maggioranza dei Paesi industrializzati ha aderito da tempo a questa regola, fatta eccezione per il Giappone e la Russia, nazioni per le quali vale sempre e solo l’ora solare. Ed anche per la maggioranza degli Stati dell’Africa e dell’Asia. Curiosamente, negli Stati Uniti, questa “regola” è entrata in vigore da poco con il Daylight Saving Time, (risparmio di luce diurno).
Ma ora soffermiamoci sugli aspetti relativi alla sofferenza degli italiani che si lamentano di patire gli effetti di questo cambiamento. Non dicono stupidaggini, sapete, la scienza non dà loro torto e non esisterebbero condizionamenti psicologici che hanno a che fare con una percezione sbagliata individuale. È infatti stato scientificamente dimostrato che quando si verifica il passaggio dall’ora solare a quella legale, ma anche viceversa, milioni di italiani pagano il cambiamento per i 5 giorni successivi. Nervosismo, umore oscillante, sonnolenza durante il giorno oppure insonnia notturna sono i sintomi che vanno per la maggiore. In particolare, ad essere sensibili al cambiamento sono circa 230.000 bambini italiani al di sotto dei 10 anni.
Affinché il nostro corpo si adegui e riconquisti la sua normalità serve pazienza. In particolare, dicono gli studiosi, i bimbi devono riadattare il loro ritmo circadiano al nuovo orario altrimenti faranno fatica a prendere sonno con il risultato che si sveglieranno per diverso tempo un’ora prima rispetto al resto della famiglia. Facciamo un esempio: se il ragazzo ha l’abitudine di coricarsi alle 22.00 è sbagliato fare la stessa cosa con l’ora legale perché il suo corpo, in realtà, percepisce che sono le 21.00. Gli esperti del sonno consigliano dunque, per almeno 3 sere consecutive, di scalare di volta in volta 20 minuti. In questo modo il fisico di adeguerà in fretta senza contraccolpi.
Un grave errore è trascurare l’alimentazione durante queste fasi. Secondo Coldiretti la cena è cruciale e bisogna evitare cibi con troppo sodio. Quindi niente pepe, poco sale, salatini, acciughe. Al contrario, gli alimenti “amici del sonno” – detti tali perché contengono il triptofano che aiuta la sintesi della serotonina – sono la pasta, il riso, l’orzo e il pane. Vanno benissimo anche i legumi, il pesce, le uova bollite, la carne, i formaggi freschi e la frutta. Un aiuto lo offrono anche verdure, in primis la lattuga, poi radicchio rosso e aglio, tutti cibi che conciliano il sonno.
In conclusione, per chi patisce le conseguenze dell’ora solare o dell’ora legale, esistono dei piccoli accorgimenti che ci impediranno di lamentarci troppo per stati di sonnolenza o insonnia, nervosismi vari e umore nero. Basta saperlo e intervenire.