Dall’idea di due giovani creative catanesi nasce la startup che realizza tessuti con gli scarti delle arance siciliane. Tessuti fashion ed ecosostenibili che aiutano il pianeta e nutrono la pelle.
Indossare un abito che fa bene al pianeta e alla propria pelle. E’ questa l’innovativa idea su cui si basa la startup Orange Fiber, nata a febbraio 2014 dalla collaborazione tra due siciliane di Catania, una neolaureata in fashion design, Adriana Santanocito, e un’esperta in comunicazione e cooperazione internazionale, Enrica Arena.
Il progetto consiste nello sviluppare filati innovativi e vitaminici dagli agrumi. L’obiettivo è, infatti, quello di creare un tessuto sostenibile e cosmetico che risponda all’esigenza di innovazione dei brand di moda. Ma non solo. Punto di forza dell’idea imprenditoriale è soprattutto quello di riutilizzare le oltre 700.000 tonnellate di sottoprodotto che l’industria di trasformazione agrumicola italiana produce annualmente.
Ad avere l’originale intuizione di recuperare il cosiddetto “pastazzo”, ciò che resta degli agrumi dopo la spremitura, per poter dar vita a tessuti sostenibili e nutrienti, è Adriana Santanocito che mette nero su bianco quest’idea nella sua tesi di laurea in fashion design, per il corso in Nuove tecnologie per la moda e materiali tessili della AFOL di Milano. Dopo la laurea, la giovane fashion designer inizia i primi esperimenti per trasformare in realtà il suo progetto e all’esito positivo delle prove, svolte nei laboratori del Dipartimento di chimica e materiali del Politecnico di Milano, Santanocito decide di fondare la startup Orange Fiber in sinergia con la sua coinquilina e concittadina catanese Enrica Arena, laureata in comunicazione e cooperazione internazionale, che con lei condivide la filosofia ecologista alla base del progetto. Contemporaneamente le due creative sviluppano il brevetto che depositano sia in Italia che a livello internazionale, anche grazie al finanziamento di un avvocato e di TrentinoSviluppo (Agenzia della Provincia Autonoma di Trento dedicata a favorire lo sviluppo sostenibile del sistema trentino).
«La voglia di fare e l’amore per la mia terra mi hanno portato a creare qualcosa partendo proprio dalla Sicilia», racconta Santanocito. «Studiavo i materiali tessili e prestavo molta attenzione a tutti quelli sostenibili. Nel 2011 ho individuato un nuovo trend per cui stavano nascendo il tessuto dal latte e quello dal riso. La sostenibilità è un fattore fondamentale anche nella formazione di Enrica Arena, abbiamo in comune questa filosofia di pensiero».
Il progetto Orange Fiber, che ha sede legale a Catania e sede operativa a Rovereto (Trento), si arricchisce di un nuovo tassello a settembre 2014 con la presentazione, in anteprima all’Expo Gate di Milano nella giornata della Vogue Fashion Night Out, del primo tessuto da agrumi al mondo, composto da acetato da agrumi e seta in due varianti: raso tinta unita e pizzo.
Ma come è possibile trasformare in abito una buccia di arancia?
Il pastazzo viene lavorato, secondo un procedimento brevettato dalle giovani imprenditrici, per poterne estrarre la cellulosa che formerà poi il filato definitivo. Si tratta di un materiale biodegradabile dall’aspetto serico: morbido al tatto e lucente, con le stesse caratteristiche di qualunque altro tessuto, adatto a essere intrecciato con ogni tipo di filato esistente. Al suo interno, inoltre, sono contenuti oli essenziali sotto forma di microcapsule che si sciolgono a contatto con la pelle, nutrendola. Per il momento sono tre i prototipi ottenuti dalla mischia con il filato agli agrumi: un pizzo di seta bianco e nero; una duchesse, color neutro tra bianco e panna; e un tessuto simile alla viscosa, molto leggero e indicato per il quotidiano, per confezionare camicette e vestiti estivi.
«A dicembre 2015 abbiamo inaugurato il nostro primo impianto pilota per l’estrazione della cellulosa da agrumi», spiega la fashion designer, «e contiamo di essere sul mercato entro il 2016 in co-branding con un grande brand di moda che abbracci i nostri valori di sostenibilità e innovazione».
Il percorso di Orange Fiber si prospetta, dunque, ancora lungo e non di semplice realizzazione ma ottimismo, voglia di fare e passione non mancano alle due giovani imprenditrici siciliane che hanno finora ottenuto una lunga serie di riconoscimenti per la loro idea di ecologia e fashion: dal Working Capital di Catania ad Alimenta2Talent, dal Premio Gaetano Marzotto – Il Talento delle Idee, fino alla presentazione alla New York Stock Exchange con ItaliaCamp e ai premi ottenuti nell’ambito dell’Unece Ideas for Change Award, la competizione dedicata alle startup e promossa dalla Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite.