Il paesaggio vitivinicolo del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, che rappresenta oltre 20 mila ettari e coinvolge 15 comuni, è stato candidato ad essere futuro patrimonio mondiale dell’umanità. Il noto e ambito riconoscimento viene assegnato dall’Unesco a paesaggi naturali di peculiare bellezza.
Ciò grazie alla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco che ha decretato, con parere favorevole di sei ministeri, di proporre le colline del Prosecco dove domina “un equilibrio inscindibile tra uomo e territorio rappresentato nelle tradizioni e nella letteratura del ‘900 e nelle citazioni del suo paesaggio in numerose produzioni pittoriche di maestri del Rinascimento Veneto”.
La candidatura del Prosecco era stata lanciata nel 2009 sotto il coordinamento del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Nell’ottobre 2010 l’Unesco decise di inserire il sito di Conegliano e Valdobbiadene nella lista propositiva nazionale. Poi, dopo un lungo iter, nel marzo 2015 il sito è stato iscritto nel Registro nazionale dei paesaggi rurali tradizionali, requisito imprescindibile per la candidatura nella lista dell’Unesco.
Come ha affermato in una nota il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali: «Le colline del territorio candidato sono un esempio di paesaggio culturale evolutivo, caratterizzato cioè da un processo continuo, evolutosi nella storia, attraverso il quale la comunità locale, la sua cultura artistica e le tecniche produttive si sono organizzate in risposta a caratteristiche dell’ambiente fisico del tutto particolari». L’obiettivo è quello di rafforzare il primato mondiale occupato dal nostro Paese con 51 riconoscimenti, incalzato dalla Cina che ne conta 50, e dalla Spagna che arriva a 49.