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Parità tra uomini e donne: in Italia la situazione migliora

Buone notizie in tema di parità. In Italia le diseguaglianze di genere tra uomo e donna, seppur ancora decisamente troppo persistenti, sono diminuite in maniera significativa. E’ quanto emerge dal “Gender Equality Index 2017″, presentato a Bruxelles ed elaborato dallo European Institute for Gender Equality (Eige), che mette in luce come nel nostro Paese ci sia stato un incremento dell’indice di ben 13 punti – da 49,2 a 62.2 – nell’ultimo decennio.

Un dato decisamente promettente se si considera che a livello dei Paesi Ue il valore è aumentato in dieci anni di soli 4,2 punti, partendo da un valore di 62 nel 2005 per arrivare all’attuale 66,2. In Italia, dunque, la situazione è migliorata molto più rapidamente in quattro domini di studio: lavoro, ricchezza, conoscenza e potere.

In particolare, sono “l’istruzione delle donne italiane e la loro capacità decisionale ad aumentare negli ultimi dieci anni in modo tale da rendere massima a livello europeo la diminuzione delle differenze rispetto alla situazione degli uomini in questi settori, così da determinare un incremento di 7,3 punti nell’ Index relativo al dominio della conoscenza e di portare l’attuale indice relativo al potere ad un valore triplo (da 16,1 a 45,3) rispetto a quello 10 anni fa”, si legge nel rapporto.

Nonostante gli ottimistici risultati, l’Italia resta comunque al quattordicesimo posto, mentre in cima alla classifica troviamo la Svezia con 82,6 punti su 100 dell’Indice, mentre la Grecia è scivolata all’ultimo posto con appena 50 punti.

«Stiamo avanzando a passo di lumaca», afferma Virginija Langbakk, direttrice dell’Istituto Eige, «siamo ancora molto lontani dall’essere una società che ha realizzato la parità di genere; in tutti i paesi dell’Unione europea ci sono margini di miglioramento. In alcuni ambiti il divario si è addirittura ampliato rispetto a dieci anni fa. Il nostro indice sull’uguaglianza di genere indica chiaramente se e quanto le politiche governative rispondono efficacemente ai bisogni specifici delle donne e degli uomini».

Convinta che ci sia ancora molta strada da fare, ma che l’obiettivo è raggiungibile è anche Věra Jourov, commissaria Ue per la giustizia, i consumatori e la parità di genere. «I nuovi risultati dell’indice sull’uguaglianza di genere», commenta, «ci dicono che la diseguaglianza è presente in tutti gli ambiti di vita; ciò significa che l’Europa ha il dovere di agire. Quest’ anno proporrò ulteriori misure per promuovere il ruolo delle donne e assicurare pari retribuzione a parità di mansione. Puntare all’uguaglianza non vuol dire cercare di rendere le donne più simili agli uomini, ma creare un ambiente in cui entrambi i sessi abbiano pari opportunità di scelta e piena partecipazione alla vita sociale, lavorativa e familiare».

Tra le criticità messe in luce dal rapporto è che le donne continuano ad accollarsi la maggior parte dei lavori domestici: in 12 Paesi si è registrato addirittura un arretramento in termini di uso del tempo da parte di uomini e donne. Appena un uomo su tre cucina e svolge lavori domestici quotidianamente, a differenza della grande maggioranza delle donne (79%). Inoltre, gli uomini hanno più tempo per attività sportive, culturali e ricreative. Le donne migranti, infine, hanno un carico di lavoro di cura dei familiari particolarmente alto rispetto alle donne nate nell’Ue (rispettivamente, il 46% e il 38%).

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Redazione