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Per noi non sei Zero: la campagna di Amref per raccontare l’Africa

Nel continente africano solamente nel 2015 sono morti 3 milioni di bambini. Ogni minuto hanno perso la vita 5 bambini al di sotto dei 5 anni di età. Due terzi di questi per cause prevenibili. In particolare, l’Africa Sub-Sahariana è il luogo in cui si registra il tasso di mortalità infantile più alto del mondo, circa 12 volte più alto di quello dei Paesi ad alto reddito.

Si tratta di una preoccupante realtà che non deve essere lasciata ai margini, ma al contrario darle rilevanza, visibilità, e soprattutto importanza, ed è per questo che Amref Health Africa, in occasione della celebrazione dei suoi 60 anni di attività, ha lanciato la campagna “Per noi non Sei Zero” che, attraverso una serie di iniziative organizzate nel corso del 2017, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di non ignorare l’Africa.

Se andiamo più nel dettaglio possiamo osservare che ancora più allarmanti sono i dati riguardanti la mortalità materna: nei Paesi in via di sviluppo risulta essere di 230 ogni 100.000 nascite. La metà di queste morti avviene nell’Africa Sub-Sahariana, il luogo in cui è più rischioso mettere al mondo un bambino. Tra le pratiche da fronteggiare, su tutte, vi sono le mutilazioni genitali femminili.

Per non parlare poi della persistente mancanza di personale sanitario. La maggior parte dei Paesi dell’Africa Sub-Sahariana può contare su meno di 0.5 medici, meno di “mezzo medico” ogni 1000 abitanti.

Dagli anni’ 50 la più grande organizzazione sanitaria no profit presente in Africa si è impegnata a portare salute in questo continente dimenticato da tutti. Prima attraverso l’aeroplano che permetteva ai medici di raggiungere le aree più remote, dove nessun dottore era presente, dando assistenza gratuita alle popolazioni più svantaggiate, e oggi attraverso il telefono cellulare e il web, in particolare il mobile learning, ossia la formazione professionale tramite dispositivi mobili, fornendo training, servizi medici in outreach e assistenza tecnica per le autorità locali e i ministeri della salute in oltre 30 Paesi dell’Africa.

Tra il 2014 e il 2016, l’uso del sistema LEAP di Amref ha portato a risultati positivi: un incremento del 30% delle donne in gravidanza che si sottopongono a visite prenatali e a un aumento del 22% dei parti assistiti da personale qualificato e del 25% del numero di bambini che hanno completato il ciclo vaccinale.

Come ha affermato il direttore della sezione italiana di Amref Health Africa, Guglielmo Micucci: «Proprio su questa evoluzione temporale e tecnologica ci misuriamo noi di Amref. Forti dell’esperienza di questi 60 anni, guardiamo con speranza e consapevolezza al futuro del mondo. Un futuro che non può prescindere dall’Africa. Abbiamo le competenze per poter affrontare le sfide che ci attendono, ma ancora di più possiamo portare la voce di quelle tante comunità africane che abbiamo sostenuto e che oggi sono accanto a noi nel combattere le disuguaglianze».

Storico testimonial e testimone del lavoro di Amref è Giobbe Covatta, a cui si affiancheranno nel corso dell’anno altri personaggi del mondo dello spettacolo, che presenterà in una serie di video girati in Africa, quanto sinora è stato fatto e quanto ancora resta da fare per migliorare la salute delle comunità.

 

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Redazione