Alberto Angela attaccato sul Corriere della Sera per il suo recentissimo programma della Rai: si scatena la polemica sui social
Guai a chi tocca Alberto Angela, erede del suo amatissimo e compianto padre Piero, nonché ultimo baluardo del regno della distrazione di massa e della superficialità. Angela in poco tempo ha conquistato un pubblico attento e volenteroso di intrattenersi con la TV della cultura, che disprezza le parole apparse recentemente sul web.
La polemica è nata in seguito al programma del divulgatore scientifico e culturale, “Stanotte a Roma“, andato in onda la sera di Natale su Rai Uno. Il critico televisivo Aldo Grasso infatti ha pubblicato un articolo sul Corriere della Sera criticando aspramente il programma e il lavoro di Angela, definendo il documentario come una “cartolina” che non rappresenta appieno la realtà romana.
Secondo Grasso, il conduttore avrebbe sbagliato a non citare nel suo racconto quei temi scomodi come il traffico, la spazzatura e i cantieri infiniti che rendono Roma invivibile. Grasso ha anche paragonato il conduttore a Claudio Baglioni, accusandolo di cercare una “poesia” nei luoghi comuni.
La critica di Aldo Grasso ha fatto infuriare i fan di Alberto Angela
Le osservazioni di Aldo Grasso hanno suscitato un ampio dibattito sui social media. La didascalia del Corriere della Sera su X che definiva Angela un “cantore di luoghi comuni fintamente colti” e insinuava che rischiasse di “fare la parodia di papà Piero”, ha provocato un’ondata di difese energiche da parte del pubblico.
Gli utenti hanno criticato duramente Aldo Grasso, definendo la sua analisi “banale”, “gratuita” e “infondatamente acida”. Molti commenti si sono concentrati sull’unicità e il talento di Alberto Angela come divulgatore culturale, capace di comunicare con eleganza e competenza argomenti complessi, rendendoli accessibili a un vasto pubblico.
“È veramente una critica gratuita e soprattutto infondata! È bravissimo e racconta con semplicità e con un linguaggio facile argomenti aulici! Sdoganare la cultura per tutti non è un compito facile! I giornalisti dovrebbero imparare a fare lo stesso!”, Ha scritto un utente di X, oppure: “Livello rancore: Aldo Grasso”, e ancora: “Ma cosa scrivete? Parodia? Ne avessimo di cd parodie del genere. Ha realizzato un documentario bellissimo, garbato, elegante, ricco, colto”.
Insomma, se Grasso ha voluto mettere in risalto quello che lui ha percepito come uno stile eccessivamente patinato e privo di autenticità, i fan di Angela lo hanno difeso a spada tratta, esaltando la sua capacità di rendere la cultura comprensibile e apprezzabile da tutti. Il dibattito mette in evidenza il ruolo del divulgatore nell’era moderna e la contrapposizione tra chi cerca uno stile critico e chi preferisce un approccio accessibile e coinvolgente.