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“Periferie in azione”: 5 associazioni per un grande progetto di crowdfunding civico

Un progetto davvero ambizioso quello lanciato in occasione della 15esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia e che vede protagoniste 5 associazioni italiane con un unico obiettivo: andare nelle periferie italiane per portare cultura, sanità, ambiente, legalità e socialità.

E’ “Taking care – Periferie in azione“, l’iniziativa promossa dalla sinergia tra Associazione Italiana Biblioteche (AIB), Legambiente, Emergency, Libera e Uisp, e al centro di una campagna di crowdfunding lanciata lo scorso 25 maggio e che in due settimane ha già raggiunto quota 67.300 euro dei 360 mila necessari a realizzare interamente il progetto.

«Le periferie italiane sono luoghi ricchi di potenzialità e progettualità», si legge nella descrizione dell’iniziativa, «ma spesso la loro marginalità ha contribuito ad accrescere situazioni di degrado, insicurezza ed abbandono. Emerge una crescente necessità di valorizzarne gli elementi costitutivi, favorendo processi di riqualificazione e rigenerazione urbana. Tutela ed espansione di principi fondamentali quali la legalità, la sanità, il rispetto dell’ambiente, della socialità e della cultura basata sull’equità e la condivisione, garantiscono alle periferie integrazione e giustizia».

Il progetto prevede la realizzazione di 5 cinque unità mobili, da portare proprie nelle periferie del Belpaese, e i fondi raccolti serviranno quindi al loro allestimento e alla relativa gestione per il primo biennio.

La prima unità, gestita dall’Aib, ospiterà uno spazio per la lettura e un punto di accesso all’informazione e al prestito di libri, per favorire la socializzazione di adulti e bambini. La prima tappa è prevista nel quartiere Barona di Milano e la frequenza di spostamento è di 4-6 mesi.

La seconda unità, diretta da Legambiente, rappresenta uno strumento di monitoraggio e sensibilizzazione ambientale, che partendo dal quartiere Casilino di Roma, si sposterà ogni ogni 2-5 giorni per campagne di 5 mesi.

C’è poi l’unità di Emergency, che gestirà un ambulatorio mobile per assistenza sanitaria e mediazione culturale, che farà la sua prima tappa nel quartiere Ponticelli di Napoli per poi spostarsi quotidianamente.

Punta a realizzare “un presidio nel cuore di un bene confiscato alle mafie, un luogo aperto alla cittadinanza, pensato per coinvolgere migranti, scuole e giovani, spazio per riflettere e agire”, invece l’associazione Libera con l’ausilio della cooperativa sociale Altereco. A partire da Cerignola (Bari), l’unità mobile approderà in altre città italiane ogni 4-6 mesi.

Infine la Uisp sogna di realizzare un presidio stabile per l’educazione alla convivenza civile, al rispetto e alla cittadinanza attiva attraverso il gioco, lo sport ed il movimento, da realizzare all’interno del Parco Dora di Torino.

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Redazione