
Zyklon-B, sai da chi fu inventato? (Felicitapubblica.it)
La storia dello Zyklon-B, il terribile gas utilizzato dai nazisti nei campi di sterminio che, una volta inalato, si trasformava in cianuro, provocando la fine per mancanza di ossigeno.
Tra il 1941 e il 1945, durante l’occupazione nazista, più di un milione di ebrei vennero sterminati nei campi di concentramento, e uno dei metodi più utilizzati per eseguire questo genocidio fu l’impiego dello Zyklon B, un gas velenoso. Questo gas letale veniva rilasciato nelle camere a gas, dove migliaia di vittime perivano in pochi minuti. Ma cos’era esattamente lo Zyklon B? Come funzionava dal punto di vista chimico e biologico? E, cosa ancor più sconvolgente, chi fu l’inventore di una sostanza tanto letale? In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande, esaminando la storia e la biochimica dello Zyklon B, così come il contesto storico che ha portato alla sua infamia.
Chi inventò lo Zyklon B
La storia dello Zyklon B è tragicamente legata a un paradosso. Fu, infatti, un ebreo tedesco, Fritz Haber, a contribuire indirettamente alla creazione di questa sostanza letale. Haber era un chimico di fama mondiale, noto principalmente per aver sviluppato il processo Haber-Bosch, che permetteva di sintetizzare l’ammoniaca a partire dall’azoto atmosferico e dall’idrogeno. Questo processo rivoluzionò l’agricoltura, consentendo di produrre fertilizzanti su larga scala e aumentando enormemente la capacità di produzione alimentare globale. In effetti, la sua invenzione è stata definita come la “creazione di pane dall’aria”, in quanto ha permesso di nutrire miliardi di persone.
Tuttavia, Haber non è noto solo per i suoi successi scientifici in agricoltura. Durante la Prima Guerra Mondiale, Haber applicò le sue conoscenze chimiche allo sviluppo di armi chimiche, inclusi gas velenosi come il cloro. Dopo la fine della guerra, Haber si trasferì a Berlino, dove iniziò a lavorare su un nuovo tipo di insetticida, lo Zyklon A. Ma fu la compagnia chimica tedesca IG Farben, che modificò e ottimizzò questa formula, a trasformarla in Zyklon B, una versione molto più letale che i nazisti avrebbero utilizzato per il genocidio.
Il paradosso è che, oltre a essere ebreo, Haber fu anche una figura controversa per la sua forte adesione al nazionalismo tedesco e al suo sostegno al regime della Germania Imperiale. La sua stessa famiglia, che comprendeva la moglie Clara, una pacifista e di origini ebree, subì tragicamente le conseguenze della sua scoperta. Clara si suicidò nel 1915, forse anche a causa delle pressioni che derivavano dalla carriera del marito, e la sua morte colpì Haber profondamente. L’ironia tragica si compie quando si considera che, anni dopo, il gas creato grazie al suo lavoro sarebbe stato utilizzato per sterminare milioni di ebrei, compresi i suoi parenti.
Cos’è lo Zyklon B
Lo Zyklon B era il nome commerciale di un prodotto contenente acido cianidrico (HCN), un gas altamente tossico. Il cianuro è noto per la sua capacità di interferire con i processi biologici fondamentali all’interno delle cellule, causando la morte rapida delle persone esposte. A temperatura ambiente, l’acido cianidrico è un gas volatile, ma per facilitare il suo trasporto e la sua gestione, veniva assorbito su un supporto solido, come la polvere di legno o la sabbia di diatomee (una forma di silice). Quando il contenitore di Zyklon B veniva aperto nelle camere a gas, il cianuro veniva rilasciato nell’aria, avvelenando le vittime in pochi minuti.

Come funziona lo Zyklon B dal punto di vista biochimico
Il meccanismo di avvelenamento da cianuro è incredibilmente efficace e spietato. Una volta che il gas entra nel corpo, viene rapidamente assorbito dai polmoni e trasportato nel sangue. Qui, l’acido cianidrico si dissocia in cianuro (CN–) e ioni idrogeno (H+). Il cianuro è la forma attiva che causa danni cellulari gravi, legandosi a una proteina fondamentale per la produzione di energia: il citocromo-c ossidasi.
I mitocondri, gli “impianti energetici” delle cellule, sono responsabili della produzione di ATP, la molecola che fornisce energia a tutte le funzioni cellulari. Questo processo richiede ossigeno, che viene utilizzato nelle reazioni di respirazione cellulare per produrre energia. Quando il cianuro entra in contatto con il citocromo-c ossidasi, impedisce che questa proteina svolga il suo ruolo, bloccando l’uso dell’ossigeno da parte delle cellule.
A causa di questo blocco, le cellule non riescono più a produrre energia, entrando in uno stato di “soffocamento” anche se l’ossigeno è presente nel sangue. La conseguenza è la morte per asfissia delle cellule e, in ultima analisi, degli organi vitali. L’effetto è rapido e devastante: bastano pochi minuti di esposizione al cianuro per causare il collasso del sistema respiratorio e il decesso. La dose letale di cianuro è molto piccola: solo un milligrammo per chilo di peso corporeo è sufficiente per uccidere una persona.
Un crimine contro l’umanità
L’uso dello Zyklon B nelle camere a gas di Auschwitz e in altri campi di concentramento nazisti è uno dei crimini più orribili e inumani della storia. L’impiego di un gas così mortale, capace di uccidere centinaia di persone in pochi minuti, è stato parte di una macchina genocida che ha ridotto in schiavitù, torturato e sterminato milioni di ebrei, rom, omosessuali e oppositori politici. Questo strumento di morte simbolizza l’orrore della Shoah, un genocidio che ha segnato profondamente la storia del XX secolo.
Oggi, ricordare l’uso di Zyklon B è fondamentale non solo per onorare la memoria delle vittime, ma anche per ribadire l’importanza della lotta contro l’odio, l’intolleranza e la discriminazione. La storia dello Zyklon B ci mostra come la scienza e la tecnologia possano essere distorte e usate per fini malvagi, ma anche come il nostro impegno per la verità, la giustizia e la memoria storica sia cruciale per prevenire il ripetersi di tali atrocità.