Alla vigilia della Giornata internazionale per i diritti delle persone disabili il sito archeologico di Pompei presenta il percorso facilitato per disabili più lungo d’Italia, ben 3 km. Si tratta del progetto “Pompei per tutti“, che consentirà ai disabili con problemi motori (ma potrà essere utilizzato anche da chi preferisce un percorso più confortevole), di godere del sito archeologico in tutto il suo splendore. L’iniziativa è stata presentata oggi alla stampa e alle associazioni dei disabili, dal ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, dal direttore del Progetto Grande Pompei, il generale Luigi Curatoli, e dal direttore della Soprintendenza di Pompei, Massimo Osama. “La prima volta da ministro, due anni e mezzo fa, sono venuto qui per i crolli”, ha commentato con soddisfazione Franceschini. “Ora crollano le barriere architettoniche e il sito archeologico continua a crescere per presenze”.
Sui marciapiedi ai lati delle strade in acciottolato romano, difficili da percorrere con le carrozzine, è stata realizzata una pavimentazione a base di calce idraulica, priva di cemento, e sono state collocate passerelle e attraversamenti metallici. Grazie a tali accorgimenti i disabili in carrozzina potranno accedere a gran parte delle Domus.
Per le persone disabili il sito archeologico sta sperimentando anche nell’ambito del progetto “Smart Pompei” il braccialetto elettronico intelligente, “Con-Me”, dotato di chip assemblati (GPS Bluetooth, WI-Fi, Bottone di SOS), che permetteranno di localizzare immediatamente il portatore disabile nell’area archeologica e di soccorrerlo in caso di necessità.
I sensori ambientali collocati nel sito inoltre segnaleranno ai disabili e ai loro accompagnatori situazioni di pericolo legate alle condizioni atmosferiche (bagnato/scivoloso, asciutto/polveroso). Gli ipovedenti infine potranno utilizzare, tramite il braccialetto elettroniche, apposite audio-guide.
Un grande esempio di sensibilità nei confronti delle persone con disabilità, dunque, quello messo in atto dal sito archeologico che ha ancora molte potenzialità da mostrare, come ha evidenziato il ministro spiegando “ci sono ancora 32 ettari da scavare”.