Il 12 ottobre a Cavalese, in provincia di Trento, si è svolto il secondo meeting dei Distretti Famiglia del Trentino sul tema “Territorio e rete: le partnership pubblico-privato per lo sviluppo locale”.
Ma di cosa si tratta?
Da oltre 10 anni la Provincia Autonoma di Trento sta sperimentando nuove politiche familiari centrate sulla “valorizzazione delle capacità dei vari attori del territorio – pubblici, privati e del Terzo settore – e delle famiglie – singole o associate – di auto-organizzarsi per rispondere in modo adeguato ai bisogni dei nuclei famigliari, in particolare quelli con bambini”. In questa prospettiva sono stati messi in campo “strumenti per accompagnare le famiglie nei loro progetti di vita: l’audit per la conciliazione dei tempi lavoro-famiglia, la certificazione territoriale e familiare per dare visibilità alle misure “family-friendly”, la progettazione dei servizi familiari, i buoni di servizio per le attività estive, i vademecum sulle nuove tecnologie, i progetti di accoglienza familiare”.
Nel 2009 è stato istituito il “Coordinamento politiche familiari e di sostegno alla natalità” ed è stato approvato il “Libro Bianco” sulle politiche familiari.
Due anni dopo, nel 2011, il Consiglio provinciale ha varato la nuova legge sulla famiglia “Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità”.
A pochi mesi di distanza nasce l’Agenzia per la famiglia i cui compiti sono:
- la realizzazione degli interventi previsti dalla legge 1/2011 sul benessere familiare
- la cura delle azioni a sostegno della natalità
- la gestione degli standard famiglia (marchio Family in Trentino, Esercizio amico della famiglia e Audit Famiglia e Lavoro) a livello provinciale e sovraprovinciale
- l’attuazione degli interventi inerenti le politiche a sostegno dei giovani
- l’attuazione delle azioni a favore della promozione delle pari opportunità
- la promozione del servizio civile e la gestione delle connesse attività amministrative
- l’attuazione degli interventi affidati dalla Giunta provinciale.
L’Agenzia, che assolve anche la funzione di autority, ha la finalità di “raccordare le politiche provinciali di settore al fine di realizzare il sistema integrato delle politiche strutturali per il benessere familiare”.
Inoltre con la legge provinciale 1/2011 viene promosso il Distretto Famiglia, definito come “circuito economico e culturale, a base locale, all’interno del quale attori diversi per ambiti di attività e finalità operano con l’obiettivo di promuovere e valorizzare la famiglia e in particolare la famiglia con figli. Il distretto per la famiglia consente: a) alle famiglie di esercitare con consapevolezza le proprie funzioni fondamentali e di creare benessere familiare, coesione e capitale sociale; b) alle organizzazioni pubbliche e private di offrire servizi, anche a carattere turistico, e interventi qualitativamente aderenti alle esigenze e alle aspettative delle famiglie, residenti e ospiti, e di accrescere l’attrattività territoriale, contribuendo allo sviluppo locale; c) di qualificare il territorio come laboratorio strategico all’interno del quale si sperimentano e si integrano le politiche pubbliche, si confrontano e si rilanciano le culture amministrative, si innovano i modelli organizzativi, in una dimensione di incontro e confronto nell’ambito del contesto nazionale ed europeo”.
Come ha sostenuto Matteo Orlandini in un articolo del 2013 per Secondo Welfare “l’idea di fondo è che il benessere familiare cresca al crescere del capitale sociale (reti, norme, fiducia…) familiare e all’attrarre risorse nuove sul territorio. Il Distretto Famiglia promuove l’aggregazione reticolare di servizi e attori plurali che hanno a cuore lo sviluppo territoriale e l’agio familiare. Gli attori del distretto sono tutti i soggetti che, su quel territorio, interagiscono con le famiglie: le autonomie locali, le associazioni di famiglie e le organizzazioni di Terzo settore, gli attori economici for-profit e no-profit”.
Oggi i Distretti sono diffusi nell’intera Provincia di Trento: 15 realtà cui hanno aderito complessivamente 623 Organizzazioni, di cui 172 pubbliche e 451 private.
Di seguito il comunicato stampa che illustra i principali esiti del secondo Meeting dei Distretti Famiglia.
COMUNICATO STAMPA
Le partnership pubblico-privato per lo sviluppo locale al 2° Meeting dei Distretti famiglia
Si è concluso stamani il convegno rivolto ai 15 Distretti famiglia trentini che ha esaminato il loro rapporto “in rete” con il territorio e i loro stakeholders, lo status identitario attuale tra prospettive di crescita e nuovi traguardi e le partnership pubblico-privato. Ad oggi hanno aderito ai Distretti ben 623 organizzazioni pubbliche e private, segno della sempre maggior sensibilità e attenzione delle comunità trentine alle politiche del benessere familiare. A fine convegno sono state ufficializzate le nuove adesioni al Distretto Val di Fiemme, ospitante il meeting, ed è stata lanciata la 3° edizione che si terrà nel 2017 nel comune di Cles. Per l’occasione è stato allestito anche un servizio di Baby sitting dalla cooperativa Progetto 92-Tata App per agevolare le famiglie con bambini partecipanti al convegno.
Trento, 12 ottobre 2016 – In soli sei anni i Distretti si sono diffusi nella Provincia di Trento fino a coprire quasi tutto il territorio: ora sono 15 e vi hanno aderito complessivamente 623 Organizzazioni, di cui 172 pubbliche (28%) e 451 private (72%). Il dato di rilievo è proprio quest’ultimo a riprova che il Distretto famiglia è un soggetto attivatore di partnership tra il comparto pubblico e quello privato, portatrici di innovazione sociale, promotrici di eventi, iniziative e progetti arricchenti le comunità su un piano socio-culturale e propulsive di nuovi stimoli per l’economia locale e il settore turistico, in quanto d’attrattiva per le famiglie residenti ed ospiti.
Il Meeting si è tenuto oggi al Palazzo della Magnifica Comunità di Cavalese, comune a marchio “Family in Trentino” e aderente, assieme ad altri 115 Comuni trentini, ai Distretti famiglia. In apertura è intervenuto Silvano Welponer, Sindaco di Cavalese, Giacomo Boninsegna, Scario della Magnifica Comunità di Fiemme, Michele Malfer, referente del Distretto famiglia che ha espresso “l’orgoglio di accogliere questa seconda edizione del meeting nella Valle di Fiemme, un territorio da sempre vocato alla famiglia e al cui interno è nato nel 2010 il Distretto famiglia che ad oggi conta tra i suoi aderenti ben 90 Organizzazioni pubbliche e private e 5 Comuni a marchio “Amico della famiglia”.
Presente oggi anche l’assessore provinciale alle Infrastrutture e Ambiente Mauro Gilmozzi che ha portato i saluti della Giunta e del presidente Rossi, sottolineando la necessità di continuare a realizzare azioni concrete per il benessere della famiglia e politiche di conciliazione vita-lavoro, conformemente ad una vocazione che appartiene al dna del Trentino e che investe tanto la dimensione delle politiche pubbliche quanto quella del privato-sociale, del mondo dell’associazionismo. Nella consapevolezza che quando viene fatto per le famiglie non è tanto un “aiuto” ma un vero e proprio investimento sul futuro.
E’ intervenuto anche il dirigente dell’Agenzia per la famiglia Luciano Malfer che ha tracciato il percorso di nascita dei distretti nato nel 2010 e che conta ad oggi 623 organizzazioni pubbliche e private aderenti. I distretti si basano sul concetto delle tre “p” – planet, profit, people – e su una rete – spesso di genere “no profit” – di persone, organizzazioni e aziende. Al centro dei loro programmi c’è sempre il benessere delle famiglie, con tutte le varie ed eterogenee azioni per promuoverlo: certificazioni territoriali, marchi famiglia (musei, alberghi, agritur, b&b, comuni, associazioni sportive…), progetti strategici, soggetti proponenti ed aderenti, conciliazione vita-lavoro (Family audit) e così via.
Sono cinque gli obiettivi strategici – ha proseguito Malfer – dei distretti famiglia: sostenere la natalità; potenziare l’attrattività territoriale, economica e turistica; favorire la creazione di reti tra soggetti pubblici, privati e no profit; promuovere politiche educative (“comunità educante”); riorientare le risorse del sistema senza investimenti pubblici aggiuntivi; incentivare il sistema premiante (assegnare punteggi integrativi nelle gare pubbliche alle aziende che hanno i marchi family); sviluppare e stimolare l’innovazione. In ogni caso, ha concluso, è indispensabile tenere solida una “rete di fiducia” tra i soggetti e i collaboratori senza la quale non vi è crescita coesa e sinergica.
Francesca Balboni, referente tecnico del Distretto famiglia Val di Non, ha portato l’esperienza del suo territorio e in particolare il sistema di valutazione messo in campo per verificare l’effettiva sua performance: “Il sistema che abbiamo messo in campo – attraverso la somministrazione di questionari ai nostri aderenti – ci ha aiutato a comprendere le reali relazioni esistenti tra i nostri aderenti, l’efficacia delle azioni intraprese, le eventuali criticità sul territorio, nuove istanze tra le famiglie della comunità”.
Paolo Holneider, vicepresidente del Forum delle Associazioni familiari del Trentino ha posto l’attenzione sulla crescente denatalità in Italia: “Meno forte in Trentino, ma comunque persiste e si teme sia in crescita se non si sviluppano nuove politiche di conciliazione vita-lavoro. Sarebbe auspicabile, inoltre, che il Distretto divenga luogo d’accoglienza ed integrazione anche delle famiglie immigrate e dei soggetti in difficoltà psico-fisica. Un Distretto famiglia dovrebbe, inoltre, valorizzare il ruolo della donna e le pari opportunità e i giovani per poter crescere ulteriormente sempre più inserito nella società e vicino ai bisogni della comunità”.
Il meeting si è concluso con l’ufficializzazione di 4 nuove adesioni al Distretto famiglia Val di Fiemme alle seguenti organizzazioni: pastificio Felicetti, compagnia teatrale La Pastière, associazione Sentieri in compagnia e Anffas sede di Cavalese.
Infine, è stata lanciata la terza edizione del meeting dei Distretti famiglia che si terrà nel comune di Cles in Val di Non.