E’ Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e Terra Madre, il vincitore 2016 del Premio Artusi, il riconoscimento assegnato ogni anno dalla città di Forlimpopoli, in onore del concittadino Pellegrino Artusi, a un personaggio che, a qualsiasi titolo, si sia distinto per l’originale contributo dato alla riflessione sui rapporti fra uomo e cibo. Per l’anno in corso la città emiliana ha dunque individuato Petrini, recentemente nominato ambasciatore Fao in Europa per Fame Zero, con la seguente motivazione: «Il Premio Artusi 2016 a Carlo Petrini per l’impegno titanico svolto con coerenza ed efficacia a favore della difesa delle colture in via d’estinzione e della biodiversità che l’ha condotto, fra l’altro, a fondare Slow Food, la prima università di Scienze gastronomiche e la rete mondiale di contadini di Terra Madre. Giusto, oltreché bello e buono di artusiana memoria».
Un nuovo riconoscimento va dunque ad aggiungersi al ricco “palmares” di Petrini, già definito dal Time “eroe europeo del nostro tempo” e annoverato dal Guardian tra le 50 persone destinate a salvare il pianeta.
Nell’arco di 30 anni, infatti, Petrini è riuscito a esportare la sua personale, ma evidentemente condivisibile, visione di vivere il pasto con lentezza e piacere, in circa 150 Paesi del mondo, sotto lo slogan “buono, pulito, giusto”.
A vincere il Premio Artusi, che sarà consegnato a Petrini il prossimo 29 ottobre, sono stati negli anni passati: Ermanno Olmi (1997), monsignor Ersilio Tonini (1998), Padri Comboniani della Missione di Agangrial (1999), Miloud Oukily per l’Associazione Parada (2000), Muhammad Yunus (2001), Alberto Cairo per Croce Rossa Internazionale in Afghanistan (2002), Vandana Shiva (2003), Riccardo Petrella (2004), Eduardo Galeano (2005), Julitte Diagne Cisse (2006), Comitato per la Lotta alla fame (2007), Wendell Berry (2008), Serge Latouche (2009), don Luigi Ciotti (2010), Oscar Farinetti (2011), Andrea Segrè (2012), Mary Ann Esposito (2013), Enzo Bianchi (2014) Alberto Alessi (2015).