Segnaliamo la presentazione del primo Bilancio sociale del Parco Nazionale delle Cinque Terre, avvenuta il 20 dicembre scorso presso il Castello di Riomaggiore (Sp). Tale circostanza assume una rilevanza particolare sia perché attiene alla responsabilità sociale “territoriale”, sia perché riguarda un Ente titolare di una specifica funzione di tutela e salvaguardia ambientale.
Come è noto il Parco Nazionale delle Cinque Terre (3.868 ettari) è uno dei Parchi con minore estensione e, allo stesso tempo, il più densamente popolato, con circa 4.000 abitanti suddivisi in cinque borghi: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare. “Qui l’uomo in più di mille anni ha “modificato” l’ambiente naturale sezionando gli scoscesi pendii delle colline per ricavarne strisce di terra coltivabili, i cosiddetti ciàn, sorrette da chilometri di muretti a secco. Questo è il vero tratto identitario delle Cinque Terre, con un paesaggio atipico e fortemente antropizzato: ecco perché è il Parco dell’Uomo, un territorio diventato Patrimonio Mondiale dell’Umanità”. Al Parco si affianca l’Area Marina Protetta delle Cinque Terre (decreto del Ministero dell’Ambiente del 12 dicembre 1997) e comprende i Comuni di Riomaggiore, Vernazza, Monterosso e, per una piccola porzione, Levanto.
Di seguito proponiamo il comunicato stampa pubblicato sul sito del Parco in occasione dell’evento citato.
Presentato il bilancio di sostenibilità 2015
(…) Il primo Bilancio di Sostenibilità del Parco Nazionale delle Cinque Terre ha come obiettivo la presentazione degli ambiti di competenza dell’Ente Parco, con un focus particolare sull’impegno per la valorizzazione delle attività del territorio in modo equilibrato tra azioni connesse al turismo e attività “tradizionali”, quali l’agricoltura, e relativi risultati.
La rendicontazione chiara e puntuale di come le entrate del Parco, derivanti da trasferimenti ministeriali e fonti proprie – in particolare i ricavi della “Cinque Terre Card”- vengano utilizzate è uno degli obiettivi finali, così come la valutazione dell’impatto delle attività svolte sul territorio.
Il bilancio sociale evidenzia le azioni che l’Ente Parco attua nei confronti degli stakeholder in quanto interlocutori e portatori d’interesse legittimo; il bilancio ambientale fa riferimento agli impatti ambientali positivi e negativi generati dalle diverse attività, mentre il bilancio di sostenibilità prende in considerazione e rende conto di tutte e tre le dimensioni: economica, ambientale e sociale.
Nel corso della presentazione sono stati presentati anche gli esiti degli incontri con la popolazione.
“La redazione del bilancio di competenza – dice Patrizio Scarpellini, direttore del Parco delle Cinque Terre – è stato utilissimo e indispensabile per poter permettere all’ente di far conoscere ai residenti del territorio e a quanti interessati i “freddi” numeri del bilancio. In poche parole, il bilancio di sostenibilità è una riflessione, un modo per pensarsi e raccontarsi, ma fatto assieme”.
“Non è sufficiente che un osservatore esterno conosca e sappia decifrare le azioni svolte, i criteri di distribuzione delle risorse, in una parola i risultati della gestione – dice Vittorio Alessandro, presidente dell’Ente Parco -. Anche chi dirige tali scelte ha bisogno di una visione reale e immediatamente leggibile delle proprie attività, visione che appunto il Bilancio sociale offre più di quanto possano gli schemi tradizionali del bilancio contabile. Così come serve una qualità alta di comunicazione tra Ente Parco e cittadini residenti, fatta non soltanto di informazioni, ma anche del flusso delle impressioni di ritorno. Il Parco non è un’azienda, ma una Comunità pulsante di vita, chiamata ogni giorno a interrogarsi sul proprio futuro e capace di offrire continue risposte, caratterizzate non soltanto dalla tradizionale tenacia di questi borghi, ma anche dalla loro capacità di elaborare percorsi originali per il mantenimento dell’agricoltura e del paesaggio. Il Parco Nazionale delle Cinque Terre, come dimostrano gli elaborati qui raccolti – conclude Vittorio Alessandro – costituisce un laboratorio unico, in Italia e in Europa, di percorsi originali per la tutela dell’ambiente e del paesaggio nel rispetto della Comunità dei borghi. Qui i proventi del turismo sono reinvestiti nell’agricoltura e nella cura dei luoghi, nella diffusione di sicurezza (il Centro Studi per il Rischio Geologico) e di cultura di impegno nella sostenibilità ambientale. Di tutto questo, i risultati finanziari costituiscono soltanto una premessa: non basterebbero, infatti, gli esiti contabili, per quanto lusinghieri, a qualificare il valore di questo Bilancio e le nuove prospettive che esso prepara”.
Temi principali trattati nel bilancio di sostenibilità
Missione L’Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre – Area Marina Protetta delle Cinque Terre opera per tutelare e conservare i valori storici, culturali, paesaggistici e ambientali delle Cinque Terre, un’area fortemente caratterizzata dal connubio uomo-natura. Opera dunque per il mantenimento dell’agricoltura e della pesca tradizionale, ma anche per la valorizzazione di un turismo di qualità, attento alla fragilità del territorio, all’autenticità dei prodotti tipici e rispettoso della biodiversità dei luoghi.
Caratteristiche socio economiche L’indice di vecchiaia è il rapporto tra la popolazione anziana (65 anni e oltre) e la popolazione più giovane (0-14 anni): valori superiori a 100 indicano un’elevata presenza di soggetti anziani sui giovanissimi. Calo demografico e indice di vecchiaia indicano la tendenza all’abbandono dell’area, con il conseguente impoverimento delle forze che potrebbero trovare impiego nelle attività tradizionali come agricoltura e pesca.
Impegno sostenibilità
Lo sviluppo sostenibile poggia su due obiettivi:
A tal fine l’Ente Parco ha intrapreso alcuni percorsi:
Inoltre ha adottato, a partire dal 2001, una carta dei servizi – Cinque Terre Card – che costituisce uno strumento di autofinanziamento (sostenibilità economica). La Cinque Terre Card, finalizzata a consentire la miglior fruizione dei servizi ai turisti, vede parte del ricavato impiegata nel mantenimento e recupero del territorio nonché a sostegno dei servizi di mobilità all’interno dell’area.
Dialogo stakeholder È stata svolta una prima iniziativa di coinvolgimento con 3 Focus Group, uno per ciascun Comune del territorio del Parco (Riomaggiore, Vernazza, Monterosso).
Il coinvolgimento è stato realizzato per condividere i “temi della sostenibilità” e per raccogliere la valutazione circa la rilevanza per i portatori di interesse, per comprendere la percezione del presidio esercitato dall’Ente su queste tematiche, per raccogliere le esigenze informative rispetto alle attività dell’Ente e conoscere gli eventuali ulteriori ambiti di intervento, ritenuti coerenti con la natura istituzionale dell’Ente Parco.
Considerazioni e richieste dagli stakeholder
– Necessità di migliorare la comunicazione “al territorio”: la percezione generale evidenzia una conoscenza limitata delle azioni messe in campo dall’Ente Parco, probabilmente frutto di un gap nella comunicazione verso il territorio. A conferma ulteriore, le richieste esplicite dei partecipanti ai focus group di adoperare da parte dell’Ente una comunicazione più immediata e semplice al fine di “rendere conto” delle azioni messe in campo e delle risorse gestite.
– Riconoscimento nell’Ente di un “soggetto di sintesi”: all’Ente è riconosciuta la possibilità di rappresentare, per le comunità del Parco, il soggetto in grado di tutelarne le tipicità, non solo naturali e paesaggistiche ma anche culturali e identitarie. In questa funzione all’Ente è richiesto di essere espressione dei bisogni del territorio nella relazione con le altre Istituzioni.
– Semplificazione e incentivi a supporto delle attività economiche: emerge la richiesta all’Ente Parco di operare a sostegno delle attività antropiche che caratterizzano – e al contempo preservano – il territorio delle Cinque Terre. Per farlo, l’Ente dovrebbe lavorare per la semplificazione burocratica e la creazione di sistemi di incentivazione (es. a favore dell’agricoltura).
– Regolamentazione dei flussi turistici di massa: si evidenzia la necessità di interventi per la gestione dei flussi turistici di massa (es. quelli da crociera) ritenuti un fenomeno a bassa utilità economica e ad alto impatto per il territorio. Ciò dipende, ovviamente, anche dalle caratteristiche geomorfologiche e fisiche dell’area del Parco delle Cinque Terre, che non consentono di accogliere e gestire al meglio i gruppi numerosi di turisti che giungono sul territorio contemporaneamente, richiedendone dunque una regolamentazione.
Conclusioni e prospettive Questo primo Bilancio di Sostenibilità è l’avvio di un percorso che, in questo primo anno, ha voluto valorizzare il dialogo e l’aumento della trasparenza. Si tratta certamente di un processo che deve essere affinato, nei tempi e nei modi. Ciò che conta però davvero dare “continuità” al confronto, perché solo dall’assunzione condivisa di impegni si possono produrre risultati congruenti con le aspettative degli stakeholder.
“Il Parco Nazionale delle Cinque Terre… costituisce un laboratorio unico, in Italia e in Europa, … Qui i proventi del turismo sono reinvestiti nell’agricoltura e nella cura dei luoghi, nella diffusione di sicurezza (il Centro Studi per il Rischio Geologico) e di cultura (il Centro di Educazione Ambientale).