Analizzare e monitorare la relazione esistente tra il fenomeno della tratta degli esseri umani e il sistema di protezione internazionale in Italia con l’obiettivo di aumentare la capacità di identificare e di fornire assistenza alle vittime di tratta all’interno del Sistema di protezione per richiedenti asilo rifugiati (SPRAR). Tutto questo e molto altro ancora è il grande progetto “No Tratta”, co-finanziato dal Programma “Prevenzione e lotta contro il crimine” della Commissione Europea.
Nato nel 2012 in seguito a incontri e dibattiti informali tra i partner, il progetto ha preso avvio dalla considerazione dell’esistenza di una connessione sempre più forte e di una sovrapposizione sempre più visibile tra il fenomeno della tratta e il regime di protezione internazionale.
Sono circa 140mila le vittime di tratta giunte illegalmente in Europa attraverso le rotte del Mediterraneo, dei Balcani, dei paesi dell’Est e della Turchia. Numeri che dimostrano, infatti, come il fenomeno della tratta degli esseri umani sia sempre più connesso con quello dei richiedenti asilo e rifugiati.
In questo scenario così allarmante, No Tratta si sta muovendo attraverso una serie di attività che vanno dalla ricerca alla formazione, dal monitoraggio attraverso l’osservatorio N.O.T.A. all’individuazione di modelli di intervento per gli operatori della tratta e dell’asilo, fino allo sviluppo di una campagna di informazione rivolta agli attori istituzionali e della società civile.
L’iniziativa vede la partecipazione anche di Cittalia/SPRAR Servizio Centrale insieme a due organizzazioni non governative che hanno una consolidata esperienza a tutela delle persone più indifese, in particolare verso le vittime di tratta, e sono: le associazioni On the Road e Gruppo Abele, quest’ultima fondata da don Luigi Ciotti.
Nei prossimi anni il progetto rappresenterà una specie di osservatorio N.O.T.A., centro di un’attività di monitoraggio, studio e scambio a livello europeo.