Terzo settore

Qualche dato sulle donazioni

In occasione della seconda edizione della Giornata del Dono sono state presentate alcune indagini che aiutano a comprendere quale sia, al momento, il rapporto tra gli italiani e le donazioni e quanto spazio le maggiori testate televisive dedichino alle notizie che riguardano il dono.

«Abbiamo fotografato l’attenzione al tema della donazione nell’informazione televisiva lungo tutto un anno», ha sostenuto Giovanni Sarani dell’Osservatorio di Pavia. «Ci è subito parso chiaro come nei telegiornali il tema del dono diventi notiziabile solo quando è trainato da notizie che riguardano questioni sociali più ampie, come immigrazione e povertà, fatti di cronaca, scienza e salute. Delle 198 volte in cui si è parlato di dono in questo ultimo anno, nel 41% è stato in occasioni di campagne sociali mediatiche e maratone televisive, a seguire ogni qual volta a parlarne fosse un “vip” o un testimonial conosciuto dal grande pubblico. Nel 10% dei casi il dono viene associato a fatti di cronaca negativi. Risulta invece molto debole il dono nella sua accezione di scelta individuale, consapevole e meditata, così come non ottiene visibilità il dibattito sulla legislazione legata al tema dei lasciti e delle donazioni”. 

«Dalla nostra indagine 2016 “Gli Italiani e le donazioni”», ha dichiarato Paolo Anselmi, Vice Presidente Gfk Eurisko, «emerge un ulteriore calo di donatori di circa mezzo milione di cittadini, una flessione parzialmente compensata dalla tenuta dei forti donatori, segno che la crisi ha colpito soprattutto i piccoli, in particolare i giovani, al punto che la donazione media tende a crescere. In questo contesto le associazioni devono porsi l’obiettivo di “stabilizzare” il comportamento di donazione aldilà delle emergenze, che suscitano ondate emotive di grande portata ma di breve durata, valorizzando anche le piccole donazioni ed, in particolare, i giovani. Non dimentichiamo infatti che i dati sui donatori fedeli sono confortanti perché tengono alta la bandiera della generosità degli italiani». 

Di seguito una rappresentazione sintetica dei principali contenuti delle ricerche citate. Per la consultazione dei testi integrali si rinvia alla pagina web.

 

OSSERVATORIO DI PAVIA – DONO E DINTORNI NELL’INFORMAZIONE IN ITALIA

Analisi delle notizie di: TG1 20.00, TG2 20.30 TG319.00, TG4 18.55, TG5 20.00, Studio Aperto, 18.30, TG LA7 19.55 – Luglio 2015 – Giugno 2016

In 12 mesi sono state registrate 56.823. Di queste 198 hanno parlato del dono. I picchi di attenzione si sono registrati a dicembre (iniziative natalizie, Telethon, Giubileo della Misericordia, eredità Mark Zukerberg), a marzo in occasione della campagna Mediaset “La fabbrica del sorriso” e ad aprile (cronache di donazioni organi e midollo. Altre iniziative di beneficienza).

L’agenda: il dono è trasversale ai vari temi dell’agenda dei telegiornali. Il dono supera la soglia della notiziabilità prevalentemente al traino di: questioni sociali, spettacolo, cronaca, scienze e salute.

Cronaca: 11.896 news di cui 21 relative al dono. Cultura, spettacolo, costume e società: 9.100 news di cui 29 relative al dono. Esteri e politica estera: 7.691 news, pochissime relative al dono. Politica interna: 6.277 news poche relative al dono. Questioni sociali e legali: 5.563 news di cui 115 relative al dono. Economia: 4.999 news con poche relative al dono. Ambiente e natura: 2.030 news con pochissime relative al dono. Condizioni del tempo: 1.299 news di cui nessuna relativa al dono. Scienza e salute: 983 news di cui 12 relative al dono.

Distribuzione notizie sul dono per temi. Topics: la maggior parte delle notizie riguarda immigrazione, fame nel mondo, disagio e povertà. A seguire salute, arte e territorio.

Nel dettaglio: Immigrazione e fame nel mondo 25%; Disagio e povertà 21%; Salute e ricerca 20%; Filantropia e filantropi 11%; Arte e territorio 10%; Donazione organi 6%; Truffe e ostacoli 5%; Altro 2%.

Distribuzione notizie sul dono per categoria. Le campagne sociali e televisive arrivano al 41,4%. In evidenza anche le notizie veicolate da iniziative di testimonial, vip e personaggi dello spettacolo.

Campagne sociali 27,3%; campagne televisive 14,1%; iniziative vip 12,6%; criticità e fatti di cronaca 10,1%; casi umani 9,6%; interventi istituzionali 8,1% episodi di filantropia privata 7,6%; festività e ricorrenze 6,1%; informazioni sulle normative 4,5%.

Distribuzione notizie sul dono per contesto. Contesti: il dono come reazione collettiva a situazioni di emergenza, disagio e povertà. Il dono come gesto individuale di filantropi, celebrità, gente comune.

Gesto individuale 32,3%; gesto collettivo 67,7%

Questi primi dati sono l’anticipo di un più ampio progetto di analisi dell’informazione sul tema del dono che l’Osservatorio di Pavia vuole promuovere per i prossimi anni. Perché è interessante indagare non solo quanto varia nel tempo lo spazio che l’informazione dedica al tema della donazione, ma anche come cambia la sua rappresentazione nei media, perché questo contribuisce a modificare e ridefinire lo stesso concetto sociale di dono.

OSSERVATORIO SUI DONATORI ITALIANI Edizione 2016 a cura di Paolo Anselmi, Vicepresidente GfK Eurisko

(estratto di alcuni elementi a cura della redazione di Felicità Pubblica)

PREMESSA

  • L’Osservatorio sui Donatori viene realizzato annualmente da GfK Eurisko sulla base dei dati dell’indagine Sinottica.
  • Il campione è di 12.000 casi (1000 casi/mese), rappresentativi della popolazione italiana (14+).
  • L’universo di riferimento è pari a 51,3 milioni.
  • I dati 2016 sono relativi al primo semestre dell’anno (gennaio-giugno = 6000 casi).

I donatori in Italia: profili e tendenze

L’EFFETTO DELLA CRISI SULLE DONAZIONI I donatori (ultimi 12 mesi) – Trend 2005 – 2016

In 10 anni sono stati persi oltre 5 milioni di donatori!

IL PROFILO DEI DONATORI ITALIANI: SOGGETTI MATURI, DI STATUS SOCIO-ECONOMICO E PROFESSIONALE MEDIO-ALTO O ALTO

Più femmine che maschi. In prevalenza posizionati nelle classi di età da 55 a 64 anni o oltre 65 anni. Distribuiti equamente tra nord ovest, nord est e centro, in misura minore al sud e nelle isole. Alta la percentuale dei laureati. Dal punto di vista professionale prevalenza della categoria dirigente/funzionario/quadro, a seguire pensionato e impiegato/insegnante. Rispetto al reddito prevalenza alto e medio/alto.

SONO IN CALO I DONATORI PICCOLI E MEDI, IN CRESCITA I GRANDI DONATORI

NONOSTANTE LA CRISI QUASI DUE DONATORI SU TRE DONANO A PIÙ DI UNA ASSOCIAZIONE

LE MODALITÀ DI DONAZIONE PIU’ PRATICATE SONO QUELLE LEGATE A DONAZIONI DI IMPULSO O COMUNQUE NON VINCOLANTI

Le informazioni sulle organizzazioni a cui si dona sono acquisite in prevalenza attraverso il contatto diretto e, in particolare, tramite il passaparola di amici/parenti/conoscenti oppure a mezzo di banchetti, volontari in piazza o prodotti in vendita.

L’orientamento verso i lasciti testamentari

Solo il 66% degli intervistati ha sentito parlare dei lasciti testamentari.

Quasi il 60% non intende sostenere un’organizzazione non profit attraverso lasciti testamentari, il 27% non ha ancora un’opinione precisa, l’11% ha un orientamento favorevole e il 3% ha già disposto lasciti.

5 PUNTI PER ESTENDERE/RAFFORZARE LA CULTURA DELLA DONAZIONE

  • Il valore sociale del dono = coesione sociale, qualità dell’ambiente, cura dei beni comuni come componenti fondative di benessere/qualità della vita di una collettività.
  • Il valore psicologico del dono = la solidarietà – e la gratitudine di chi riceve – come fattore di benessere soggettivo.
  • Le motivazioni razionali della donazione (= contributo alla soluzione di problemi) oltre a quelle emozionali legate alle emergenze (= aiuto a chi soffre) per dare stabilità al comportamento.
  • L’importanza delle piccole donazioni.
  • Rappresentazione del lascito testamentario non «elitaria» (= riservata solo a chi dispone di grandi patrimoni).

 

 

Published by
Valerio Roberto Cavallucci