L’annuncio fa scalpore e arriva dritto dritto dall’altra parte dell’America: in occasione del meeting Association for the Advancement of Science di Austin, gli scienziati della California Davis hanno comunicato di aver creato un embrione ibrido uomo-pecora in cui una cellula su 10.000 è umana.
Per ottenere l’ibrido gli scienziati hanno introdotto cellule staminali adulte e “riprogrammate” all’interno dell’embrione di una pecora. L’embrione è stato fatto crescere per 28 giorni di cui 21 nell’utero di un animale. Durante questo arco di tempo le cellule si sono riprodotte ma per ottenere un organo intero occorre più tempo.
Quasi un anno fa lo stesso gruppo di ricerca aveva creato qualcosa di simile: l’embrione era però di uomo e maiale e le cellule umane erano una su 100.000.
Nel corso del meeting gli scienziati hanno aggiunto importanti informazioni circa il loro operato: è stato possibile ottenere embrioni di pecora e maiale privi di pancreas grazie alla tecnica Crispr del Dna. Guardando al futuro, queste sperimentazioni mirano a supplire la crescente richiesta di organi: magari un giorno sarà possibile trapiantare un pancreas ibridizzato in un paziente.
La pecora, infine, sembrerebbe essere l’animale più adatto a questo tipo di ricerche: il maiale ha bisogno di cinquanta embrioni per far iniziare una gravidanza mentre alla pecora ne bastano quattro. Ovviamente il traguardo è attualmente ben lontano dall’essere raggiunto e molti medici, tra cui Bruno Dallapiccola direttore scientifico dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, manifestano perplessità sia di natura etica che di natura tecnica: come risolvere infatti il problema del rigetto?