Si chiama Rand Abdelbur, usa colori accesi, incandescenti, per trasmettere tutto il senso di una violenza subìta. Le sue opere si sono imposte in maniera così preponderante che sono state oggetto di una mostra fografica inaugurata ad Amman recentemente.
A raccontare la storia di questa coraggiosa pittrice sono state due ragazze italiane, Marta Bellingreri e Marta Malaspina che dicono dell’artista: «usa il suo pennello come arma di dibattito politico e infrange il tabù della violenza sessuale disegnando le donne violentate, nel giorno in cui sono costrette a sposare il loro carnefice. I motivi dei loro vestiti sono gli stessi delle tende sotto le quali tradizionalmente ci si sposa, ma sotto le quali avvengono pure i funerali. La mostra di Rand inaugurata ad Amman mostra al pubblico il dolore interiorizzato di una donna violentata, in cui il giorno del matrimonio è come un funerale».