Quanto sono “ricicloni” i cittadini italiani? A fornire una risposta dettagliata a questa domanda è il Rapporto Rifiuti Urbani 2016 dell’Ispra presentato nei giorni e che evidenzia come l’Italia sia sulla buona strada per ridurre drasticamente i rifiuti che finiscono in discarica, anche se il percorso da compiere è ancora abbastanza lungo.
Il documento mette in luce le buone prassi in materia di raccolta differenziata di alcune città, che si avvicinano agli obiettivi fissati dall’Unione europea (65% entro il 2012), ma non mancano i fanalini di coda che appesantiscono i bidoni dell’immondizia.
Passando ai numeri, secondo il rapporto nel 2015 si è registrata una riduzione di rifiuti urbani dello 0,4% rispetto al 2014 (-5,9% rispetto al 2011) e a calare di più è il Centro Italia (-0,8%).
Nel 2015, la percentuale di raccolta differenziata ha raggiunto il 47,5% della produzione nazionale, facendo rilevare una crescita di +2,3 punti rispetto al 2014 (45,2%). Nel Nord il quantitativo si è attestato al di sopra di 8 milioni di tonnellate, nel Centro a quasi 2,9 milioni di tonnellate e nel Sud a 3,1 milioni di tonnellate.
A guidare la classifica delle regioni più virtuose in materia di differenziata c’è il Veneto con un 68,8%, seguito dal Trentino Alto Adige con il 67,4%. Quanto alle province, i livelli più elevati di raccolta differenziata si rilevano a Treviso che nel 2015 si è attestata all’84,1%. Prossimo all’80% è il tasso della provincia di Mantova (79,9%) e pari al 78,4% quello di Pordenone. A chiudere la classifica delle province italiane ci sono, invece, tutte località siciliane: Palermo (7,8%) Siracusa (7,9%), Messina (10,1%) e Enna (10,8%).
Passando alle grandi città, a registrare i risultati migliori sono Venezia e Milano. Nel primo caso si registra un 54,3%, mentre il capoluogo lombardo segue con un 52,3%. Incontriamo poi Verona e Padova, rispettivamente con il 50,8 e 50,7%, Firenze con il 46,4%, Bologna con il 43,6% (in crescita di 5,3 punti rispetto al 2014) e Torino con il 42,4%. Roma si attesta al 38,8% e Napoli al 24,2%.
Quanto alle tipologie di rifiuto differenziate, primeggia l’umido con il 43,3% della raccolta differenziata in Italia, seguito da carta e il cartone (22,5% del totale), vetro, plastica, legno, metallo e Raee.
Ma l’Italia riuscirà a centrare l’obiettivo europeo del riciclaggio entro il 2020? Ci sono buone possibilità stando all’analisi tracciata dall’Ispra.