Lo scorso anno è stato quello dei record per la produzione e per gli investimenti nelle energie rinnovabili nel mondo. Questo è quanto emerge dal “Renewables 2016 Global Status Report”, il rapporto di Ren21, l’organizzazione delle Nazioni Unite che raggruppa governi, organizzazioni internazionali, Ong e associazioni di settore.
Nel report si legge che gli investimenti globali nelle rinnovabili hanno toccato i 286 miliardi di dollari, sebbene ci sia stato il crollo dei prezzi combustibili fossili. Nel 2014 erano 273 miliardi, e oggi sono oltre il doppio dei 130 miliardi di dollari rivolti a nuovi progetti di impianti di carbone e gas naturale. Ciò a conferma del fatto che le fonti pulite stanno rappresentando un ruolo sempre più rilevante nella lotta contro il cambiamento climatico.
Per quanto concerne il nostro Paese hanno apportato il loro contributo al rapporto di Ren21 il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e Althesys, la società specializzata nella consulenza strategica e nella ricerca nei settori ambiente, energia, utilities e infrastrutture, che recentemente ha pubblicato l’Irex Report 2016, in cui risulta che in Italia gli investimenti nelle rinnovabili sono arrivati nel 2015 a 9,9 miliardi di euro con una crescita di circa 3 miliardi di euro rispetto all’anno scorso.
I dati contenuti nel report di Ren21, come ha sottolineato Alessandro Marangoni, ceo di Althesys, hanno messo in evidenza un trend già anticipato dall’Irex Report 2016, che interessa le imprese italiane e il loro processo di internazionalizzazione, ossia che gli investimenti in energie rinnovabili realizzati dai Paesi emergenti hanno superato ormai quelli dei Paesi sviluppati.
Come emerge, infatti, dall’Irex Report 2016, a trainare lo sviluppo sono i Paesi emergenti come la Cina, l’India, il Sudafrica, il Messico e il Cile, invece, diminuiscono del 21% gli investimenti in Europa, che passano da 62,2 miliardi a 48,8 miliardi di dollari. Gli investimenti esteri italiani sono 3,5 miliardi di euro, diretti principalmente in America Latina (28%) e Africa (20%), nonostante l’Europa ne copra ancora un quarto.
Sempre lo scorso anno, inoltre, gli investitori privati hanno rafforzato ancora di più il loro impegno nelle energie rinnovabili. C’è stata una crescita del numero di grandi banche attive nel settore della green energy, con un aumento della dimensione del prestito e significativi nuovi impegni presi da società internazionali di investimento nei settori rinnovabili ed efficienza energetica. I veicoli di investimento maggiormente utilizzati risultano essere i bond verdi, il crowdfunding e le yieldcos, ossia le nuove società quotate in Borsa che basano la propria attività sulla restituzione dei flussi di cassa prodotti da parchi solari ed eolici in cambio di una rendita a più lungo termine.