Responsabilità sociale per l’inserimento lavorativo

Come abbiamo più volte ricordato il 15 dicembre la Regione Emilia Romagna ha assegnato i riconoscimenti a imprese, ad associazioni di imprese/consorzi, ai Comuni, Unioni di Comuni e Città Metropolitane nell’ambito della prima edizione del “Premio Responsabilità Sociale d’Impresa”.

Nella comunicazione istituzionale diffusa in occasione del Premio si legge: “La Regione promuove la cultura della responsabilità sociale d’impresa e l’impresa sociale sostenendo progetti che coinvolgano le imprese di qualunque settore produttivo, ma anche le parti sociali e gli enti che operano per la promozione della responsabilità sociale.

Vogliamo oggi soffermarci sul premio assegnato all’Unione dei Comuni Valli del Reno Lavino e Samoggia per un progetto legato all’inserimento lavorativo di persone in situazioni di disagio sociale.

L’Unione raggruppa 5 Comuni dell’area metropolitana di Bologna con una popolazione complessiva di circa 111.000 abitanti (Casalecchio di Reno – 36.312 ab.; Monte San Pietro – 11.029 ab.; Sasso Marconi – 14.612 ab.; Valsamoggia – 30.362 ab.; Zola Pedrosa – 18.625 ab.)

Massimo Bosso, Presidente dell’Unione, ha dichiarato: “È un importante riconoscimento all’impegno e alla capacità innovativa dei nostri Comuni, di Asc InSieme e dell’Ufficio di Piano rispetto all’integrazione attraverso il lavoro di cittadini in difficoltà. Un progetto di rete che coinvolge le imprese disponibili sul nostro territorio con l’obiettivo di contribuire a ridurre il disagio sociale cresciuto negli ultimi anni di crisi economica”.

Il Progetto Centro risorse territoriali del Distretto di Casalecchio di Reno” – realizzato sin dal 2012 da InSieme Azienda Consortile Interventi Sociali Valli del Reno Lavino e Samoggia con il supporto dell’Ufficio di Piano per la Salute e il Benessere Sociale – si è classificato al primo posto nella graduatoria regionale del premio ER.RSI con il quale la Regione premia i migliori progetti per la responsabilità sociale d’impresa presentati da Enti Locali.

“Il Centro risorse territoriali del Distretto di Casalecchio di Reno rappresenta il nodo di una rete tra Servizi sociali distrettuali, affidati alla gestione di ASC InSieme, e le imprese del territorio che si rendono disponibili ad effettuare inserimenti lavorativi (anche tramite tirocini) di persone in situazione di disagio sociale che sono in carico ai Servizi sociali”. Questi i dati degli utenti inseriti in tirocini/percorsi lavorativi: 152 nel 2012, 158 nel 2013, 186 nel 2104, 105 fino a settembre 2015. Le aziende contattate e inserite in banca dati sono oltre 1.100.

“Il Centro funziona grazie all’impiego part-time tre di operatori disabili (ex L.68/99) i quali svolgono la funzione di individuare, contattare e sensibilizzare il mondo produttivo locale al fine di attivare la responsabilità sociale delle imprese, coinvolgendole in percorsi di inserimento dei disabili nelle loro realtà lavorative, diventando soggetto attivo di un welfare plurale e comunitario.

Il progetto prevede varie fasi:

  1. la mappatura delle aziende disponibili a collaborare con i Servizi Sociali per gli inserimenti;
  2. l’aggiornamento periodico delle disponibilità delle aziende stesse;
  3. l’inserimento lavorativo/tirocinio di persone che si trovano in situazione di disagio sociale o di perdita di lavoro a causa della crisi economica;
  4. la creazione di una sezione del sito di ASC InSieme ascinsieme.it per la pubblicizzazione del progetto;
  5. l’elaborazione periodica di un report sui risultati raggiunt;
  6. la consegna alle aziende di una attestazione che valorizzi il loro contributo al sistema di welfare locale, con promozione attraverso gli strumenti di comunicazione istituzionale (es: periodici comunali).

Il finanziamento concesso in premio, pari a 11.000 euro, consentirà di:

  • integrare la mappature delle Aziende disponibili a collaborare con i Servizi Sociali per l’inserimento lavorativo/tirocinio di persone in carico ai Servizi sociali;
  • aggiornare le disponibilità delle Aziende attraverso il contatto periodico in funzione dell’andamento produttivo (calo/picco) e in relazione alle possibilità progettuali da avviare rispetto a utenti segnalati dai Servizi sociali;
  • inserire in lavoro/tirocinio persone che si trovano in situazione di disagio sociale a seguito della perdita dell’occupazione dovuta alla crisi economica.

Peraltro pochi giorno orsono si è proceduto alla trasformazione di ASC InSieme da Azienda consortile ad Azienda speciale dell’Unione dei Comuni Valli del Reno Lavino Samoggia per l’erogazione dei servizi sociali e socio-sanitari conferiti all’Unione. I rapporti fra l’Unione e l’Azienda Speciale dell’Unione saranno regolati da un contratto unico di servizio, sulla base del budget annuale e pluriennale stanziato e trasferito da ciascun Comune all’Unione. In tal modo, ha dichiarato il Presidente dell’Unione, “il percorso già avviato di omogeneizzazione dei servizi e delle tariffe continuerà e si completerà, rafforzando il ruolo innovativo dell’insieme dei nostri Comuni rispetto a tutti i cittadini dell’Unione”.

Per conoscere meglio l’attività di ASC InSieme Azienda speciale dell’Unione dei Comuni Valli del Reno Lavino Samoggia segnaliamo il documento denominato Generi Genesi Generazioni Una rendicontazione sociale. “Generi Genesi Generazioni sono le tre dimensioni dello sguardo di pari opportunità sul Bilancio di ASC InSieme. Per Generi si intende la differenza/relazione tra maschi e femmine, per Genesi la differenza/relazione tra nativi e migranti, per Generazioni la differenza/relazione tra classi di età”. Di seguito anticipiamo il capitolo dal titolo Riflessioni. Rendicontare una storia di Elisabetta Scoccati, direttora di ASC InSieme.

Abbiamo creduto da subito in questo progetto, da noi vissuto come occasione per raccontare l’esperienza di ASC InSieme.

“Noi” sta per l’Ufficio di Direzione dell’Azienda, sette persone (Responsabili di Area ed io), che condividiamo ogni giorno il desiderio di organizzare i servizi sociali sul territorio del Distretto di Casalecchio di Reno nella maniera più efficace ed efficiente possibile per i cittadini.

Il desiderio, l’entusiasmo, lo spirito di servizio ma anche, a volte, la fatica.

L’idea di questo bilancio di pari opportunità si è perfezionata nel tempo, anche grazie alla sinergia d’azione (e di pensiero) tra Commissione Mosaico (che vanta un’esperienza ventennale nel nostro Distretto sui temi delle Pari Opportunità e dell’immigrazione) e ASC InSieme.

Alla fine del primo anno di attività dell’azienda (2010) abbiamo prodotto un “librone” con descrizioni e dati sulle attività, molto poco raffinato e certamente molto impreciso, ma con quello volevamo mostrare i principali risultati raggiunti.

Poi, guidati da Commissione Mosaico e dagli incontri serali nei Consigli Comunali ci siamo resi conto dell’importanza di “rendicontare” la nostra storia e il nostro lavoro attraverso strumenti di comunicazione più efficaci, quindi maggiormente leggibili e fruibili da tutti coloro che vogliono conoscere ciò che facciamo, e quindi cosa sono i servizi sociali.

Fondamentale l’esperienza nei Consigli Comunali; i consiglieri rappresentano i cittadini e spesso conoscono i servizi, o meglio alcuni “pezzi” di servizio, dall’esperienza che viene loro raccontata, molto vera, e spesso carica di tanta sofferenza.

E hanno voglia di conoscere, fanno domande, si interessano….

Mi piace partecipare alle riunioni dei consiglieri (in Consiglio Comunale o nelle Commissioni Consiliari), ma mi resta sempre la voglia di approfondire maggiormente e di ascoltare la percezione di chi coglie il bisogno da un altro punto di vista.

Lavoriamo così, sempre i “noi” di cui ho parlato più sopra, ma anche tutti i centododici dipendenti dell’azienda, e cerchiamo di erogare prestazioni il più possibile accessibili, modellate sul singolo bisogno, attente a spendere in maniera oculata e senza sprechi i soldi pubblici e dei cittadini, che garantiscono la possibilità di fare più servizi solo se vengono bene utilizzati.

Per queste ragioni abbiamo condiviso questo percorso di trasparenza. Perché crediamo nella partecipazione, intesa come ascolto delle diverse istanze e nella loro traduzione, nell’ambito di una cornice comunque definita dal livello legislativo, in servizi e interventi il più possibile aderenti ai bisogni dei cittadini con cui ci confrontiamo ogni giorno.

Da qui il cambiamento come stile di direzione dell’azienda e come attenzione costante al dialogo, con la parte politica, con i cittadini, con le associazioni, le cooperative, i sindacati, in una stretta collaborazione con i Comuni, le scuole e con l’Azienda Unità Sanitaria Locale (che per noi è prevalentemente il Distretto socio-sanitario), che eroga servizi sanitari che affiancano i servizi sociali e che destina risorse pubbliche per garantire la continuità dei servizi prevalentemente nell’ambito della non autosufficienza.

Crediamo che i numeri, ma anche le interviste e tutto quanto descrittivo di persone, attività e servizi, contenuto in questo sistema, possano rappresentarci per quello che ogni giorno facciamo con una forte attenzione al bisogno delle persone cui prestiamo la nostra professionalità, per noi sempre al centro di azioni di intervento e supporto orientate alla progressiva autonomia, verso la fuoriuscita dalla condizione che ha generato la richiesta di intervento (laddove questo sia possibile).

Con un’estrema fiducia sul fatto che l’attenzione alla persona che richiede un aiuto, sia la strada giusta per costruire veri percorsi di autonomia e che il dialogo, in primis con chi eroga i servizi, sia la chiave vincente per un sistema di welfare che vuole, e deve, cambiare, se vuole essere adeguato a bisogni che, a loro volta, cambiano.

Da qui un bilancio di pari opportunità, che noi vogliamo intendere e declinare come la capacità di guardare i nostri servizi, e quello che facciamo, con uno “sguardo strabico”, aperto a tutte le componenti che partecipano alle politiche sociali e che possono contribuire alla loro continua ridefinizione, in una logica di “sistema fluido”.

All’attenzione ci sono sempre nuove emergenze sociali e nuovi bisogni. La necessità di una continua ridefinizione delle azioni da intraprendere, quale risposta a questi bisogni, è quasi obbligatoria. Anche se non è semplice, perché il cambiamento richiede spesso tempo, alle organizzazioni e al sistema più complessivo, per “essere digerito”, oltre che pensato e progettato.

Da qui la forte attenzione alle risorse umane che fanno effettivamente questa azienda: funzionari, assistenti sociali, educatori professionali, operatori socio-sanitari, personale amministrativo.  Dall’ascolto, alla co-progettazione delle azioni di cambiamento, alla formazione.

Riteniamo che siano la risorsa più importante di questa organizzazione, impegnata da sempre nel suo consolidamento, attraverso azioni importanti e significative che vengono continuamente implementate.

L’azienda è nata con la quasi esclusiva prevalenza di dipendenti che già lavoravano nei Comuni del territorio distrettuale o presso l’Azienda Unità Sanitaria Locale. Per sopperire alla mancanza di alcune figure professionali sono stati espletati subito concorsi, per favorire la stabilizzazione delle persone in Azienda, anche implementando la presenza di figure professionali in ruoli di coordinamento prima appaltati dall’Azienda Unità Sanitaria Locale alle cooperative sociali.

Un continuo confronto con le organizzazioni sindacali, che avevano siglato l’accordo (novembre 2009) per la costituzione dell’Azienda, ha di fatto favorito il progressivo passaggio, e quindi il definitivo trasferimento, di tutto il personale dai Comuni ad ASC InSieme (avvenuto definitivamente il 1 gennaio 2013) e quindi il consolidamento di tutte le figure professionali.

Il processo di accreditamento dei servizi, poi, ha richiesto la riorganizzazione di tutti i servizi socio-sanitari (alcuni, infatti, sono stati “internalizzati”, altri definitivamente affidati alle cooperative sociali) e quindi la ridefinizione di tutto l’assetto degli operatori socio-sanitari impegnati sui servizi accreditati. Il passaggio non è stato semplice, perché ha voluto dire spostare la sede di lavoro degli operatori; un’operazione che non sarebbe stata possibile se ad agire fossero stati ancora singoli Comuni. È stata invece realizzata grazie alla possibilità offerta da un’azienda che, operando su un bacino ampio, presenta più opportunità rispetto a una realtà singola, con la collaborazione e la disponibilità in primis dei dipendenti, mediata anche dalle organizzazioni sindacali.

Passaggi, questi, tutti importanti, se si pensa che il nostro è un lavoro fatto di persone, rivolto esclusivamente a persone, dove la componente umana, da un lato e dall’altro, determina la variabilità dell’intervento.

Un Piano Assistenziale Individualizzato viene rivisto molte e molte volte: cambiano le condizioni del bisogno, il modo di pensare e la vita delle persone coinvolte.

La mutevolezza è l’essenza del nostro interlocutore più diretto, l’utenza e gli operatori conoscono bene come agire servizi e interventi sociali in condizione di cambiamento, così come lo sanno bene gli operatori dell’Azienda Unità Sanitaria Locale (infermieri, geriatri, psichiatri, neuropsichiatri, psicologi, ecc.) che collaborano con noi ogni giorno.

Attenzione alle risorse umane, che abbiamo fortemente voluto anche con l’accordo di aprile 2012 con le organizzazioni sindacali dei lavoratori delle cooperative. Una grossa parte dei servizi, infatti, è svolta da operatori di cooperative, e riteniamo che la collaborazione si basi anche su appalti di lunga durata (abbiamo siglato a settembre 2012 i nuovi contratti con le cooperative per i servizi socio-educativi rivolti a minori e disabili), che significano stabilità di prospettiva, e su regole precise che tutelino il diritto al lavoro.

Attenzione anche alle risorse pubbliche. L’azienda vive sui trasferimenti pubblici (i trasferimenti economici dei nove Comuni aderenti, del Fondo Sanitario Regionale, del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza e del Fondo Sociale Locale) e sulle rette pagate dagli utenti per i servizi che prestiamo.

Sentiamo forte la responsabilità di questo, e quindi di spendere queste risorse al meglio.

Dall’avvio dell’azienda l’attenzione alle possibilità di efficientamento dei servizi e degli interventi, senza penalizzare per questo la qualità e la continuità con il modello precedente, è sempre stata una fra le priorità. Un attento controllo di gestione, la ricerca di soluzioni sempre nuove e di quella ottimizzazione sempre possibile quando si cerca di omogeneizzare ciò che prima era parcellizzato, guidano il lavoro della direzione dell’azienda, che interpreta il proprio compito come servizio dedicato ai cittadini e alle colleghe e ai colleghi che operano a diretto contatto con la cittadinanza e che hanno bisogno, per questo, di modalità di lavoro snelle e agevolanti.

Cerchiamo di fare questo ogni giorno.

Crediamo che i numeri parlino di questo continuo tendere…

Published by
Valerio Roberto Cavallucci