Con il Decreto Legge 20 giugno 2017, n. 91 – Disposizioni urgenti per la crescita economica del Mezzogiorno (GU n.141 del 20-6-2017) si dà il via libera alla nuova misura “Resto al Sud” a sostegno della nascita e della crescita di nuove imprese giovanili del Mezzogiorno. E’ utile precisare che con decreto del Ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, saranno individuati i criteri di dettaglio per l’ammissibilità alla misura, le modalità di attuazione della stessa nonché quelle di accreditamento dei soggetti beneficiari del regime di aiuti. Aggiungiamo che il 27 giugno, nella Commissione Bilancio del Senato, è cominciato l’iter parlamentare proprio per tale decreto e, sempre secondo le notizie del Ministro per la coesione, giovedì 6 luglio, alle ore 18, scadrà il termine di presentazione degli emendamenti.
Vigente al 21‐6‐2017, il regime di aiuti Resto al Sud interessa otto regioni e, nello specifico, è rivolto a giovani tra i 18 e i 35 anni di età residenti in Abruzzo, Molise, Sardegna, Basilicata, Puglia, Campania, Calabria che abbiano costituito o intendano costituire imprese individuali o società, comprese le cooperative, con sede legale o operativa in una di tali regioni e che non risultino già beneficiari, nell’ultimo triennio, di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell’autoimprenditorialità. Le attività da finanziare dovranno inoltre riguardare la produzione di beni nei settori dell’artigianato e dell’industria, ovvero relativi alla fornitura di servizi.
Soggetto gestore della misura, per conto della Presidenza del Consiglio, sarà Invitalia che metterà a disposizione una piattaforma dedicata per ricevere le istanze di accesso alla misura e successivamente provvederà alla relativa istruttoria.
Segnaliamo che tali istanze potranno essere presentate fino ad esaurimento delle risorse messe a disposizione dal Fondo per lo sviluppo e la coesione ‐ programmazione 2014‐2020, che destina risorse per un importo complessivo fino a 1.250 milioni di euro, previa rimodulazione delle assegnazioni già disposte con apposita delibera del CIPE.
Inoltre, i beneficiari potranno ricevere un finanziamento fino ad un massimo di 40 mila euro con un ammontare massimo complessivo di 200 mila euro.
Ma la vera novità di Resto al Sud sta nel fatto che l’intervento finanziario per il 35% sarà a fondo perduto e per il restante 65% è stabilito un rimborso in 8 anni a tasso zero dalla concessione del finanziamento di cui i primi due anni di pre-ammortamento.
Si tratta di un importante intervento di crescita economica per il Mezzogiorno che mira a incentivare, anche con significative risorse aggiuntive, non solo nuova imprenditorialità ma soprattutto vuole «favorire il superamento del divario economico e sociale delle regioni del Mezzogiorno rispetto alle altre aree del Paese; introdurre nuovi strumenti volti a sostenere la crescita economica e occupazionale …. nonché nuovi strumenti di semplificazione volti a velocizzare i procedimenti amministrativi funzionali a favorire la crescita economica e la coesione territoriale». (tratto dal Decreto)