L’innovazione responsabile costituisce un tema di indubbia complessità. La ricerca sembra, per sua natura, essere sottratta all’ambito della responsabilità, proprio in ragione della necessaria libertà di sperimentazione. Eppure, a ben vedere, vi sono approcci metodologi che consentono di maturare piena consapevolezza delle potenzialità e dei rischi dei processi intrapresi, aprendo a forme di condivisione tra la comunità dei ricercatori e gli stakeholder.
Con queste problematiche si sono cimentati il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’ Associazione Italiana per la Ricerca Industriale, elaborando un “Report sulla ricerca e l’innovazione responsabile” rivolto a istituzioni, operatori e stakeholder della ricerca per sviluppare in Italia un modello condiviso e sostenibile di innovazione coniugata alla responsabilità sociale (leggi articolo).
Il rapporto fornisce in primo luogo un quadro generale dei principi cui si ispira la RRI (Responsible Research and Innovation). Successivamente vengono illustrati gli aspetti normativi che garantiscono la sostenibilità sociale, ambientale ed economica dei processi innovativi. Nella terza parte, sulla quale si sofferma il presente approfondimento, viene chiarita l’importanza della Responsabilità Sociale e dei suoi principali strumenti di gestione (UNI ISO 26000 e Linee Guida OCSE) per garantire che il processo innovativo sia, al contempo, anche responsabile.
Ulteriori indagini vengono dedicate alla valutazione della ricerca in ottica RRI e alle metodologie per il Public Engagement. Quest’ultimo aspetto risulta di particolare rilievo “per avviare processi virtuosi di coinvolgimento di tutti i soggetti che interagiscono a livelli diversi con la comunità scientifica e sono comunque i beneficiari della Ricerca e dell’Innovazione tecnologica”.
Infine, nell’ultima sezione, ci si sofferma sui comportamenti utili per diffondere l’applicazione dei principi della Responsible Research and Innovation nei processi di ricerca e sviluppo.
Di seguito proponiamo la sezione relativa alla Corporate Social Responsibility rinviando al link la consultazione del testo integrale.
CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY (CSR)
L’elemento cardine di ogni processo che voglia orientare l’Innovazione in maniera responsabile è costituito dalla identificazione del momento in cui esercitare il controllo sul processo stesso.
Le attività su cui fino ad ora si è concentrata la ricerca e la progettazione hanno principalmente riguardato la seconda iniziale dell’acronimo RRI (Research), intendendo con questo essenzialmente la ricerca di base e la ricerca applicata. Nessuna delle due attività (per loro natura) può essere ritenuta tuttavia decisiva per stabilire se l’oggetto di indagine possa poi essere trasformato in un’innovazione responsabile che, per definizione, invece è l’implementazione su scala industriale di un prodotto nuovo o significativamente migliorato (sia esso un bene o un servizio), e per questo si distingue dall’invenzione o dalla scoperta scientifica.
Nell’ambito della ricerca di base e di quella applicata, strumenti ampiamente utilizzati all’interno dell’ormai consolidata letteratura della CSR, quali i codici di condotta o i codici etici, appaiono strumenti adeguati in quanto rispondono alla logica di stabilire limiti culturali ai possibili oggetti della ricerca e non alle modalità con cui la ricerca viene realizzata e produce risultati.
L’attività vera e propria di innovazione, che pure transita attraverso una fase necessaria di R&D, appare invece essere connotata, nel tentativo di dare risalto alla propria condotta responsabile, sostanzialmente da due estremi: da una parte da quello di tentare di normare strettamente il processo (cosa non compatibile con la natura del fenomeno innovativo), dall’altra da quello di utilizzare sostanzialmente gli stessi strumenti utilizzati per le attività di ricerca sopra menzionati.
In tali condizioni le organizzazioni tendono spesso a sviluppare strumenti di autoregolamentazione per rassicurare le parti interessate circa gli impatti positivi dell’innovazione prodotta. Tali approcci, tuttavia, non sono in grado, in genere, di fornire agli stakeholder adeguati livelli di assicurazione, essenzialmente per ragioni legate alla loro natura.
Per questo, dovendo scegliere un set di strumenti di riferimento per la CSR, appare più opportuno fare riferimento a quelli ampiamente dibattuti a livello internazionale, generati attraverso processi multistakeholder, e la cui applicazione possa portare a risultati che possano essere, in qualche modo, confrontabili.
3.1 Principi comuni
La lettura in chiave dinamica, orientata cioè verso gli scenari che si intravedono nel prossimo futuro, delle tematiche connesse al termine CSR evidenzia una tendenza piuttosto netta e non più eludibile.
Tale tendenza sintetizzata da Freeman e da Porter dal punto di vista strategico e da Sandel da quello più filosofico è costituita dalla capacità di generare valore per l’impresa (Business) attraverso la risoluzione di problematiche sociali.
La materialità, dunque, della nuova strategia di CSR delle imprese consiste nel saper trasformare in un prodotto o un servizio scalabile, cioè riproducibile in n contesti diversi, la soluzione di un problema reale sociale o ambientale, in grado di determinare impatti positivi sulle persone. Tale esito ha come prerequisito l’accettazione del principio della collaborazione, cioè della capacità di costruire relazioni con istituzioni e organizzazioni della società in grado di intercettare le problematiche più rilevanti.
Un esempio di questa tendenza può essere identificato a livello comunitario nel meccanismo degli appalti pre-competitivi che configurano una collaborazione stretta tra istituzioni e imprese nello sviluppo di innovazioni nell’interesse della collettività.
L’aspetto caratteristico di questo nuovo modo di intendere il core subject della CSR è la collocazione dello Stakeholder Engagement, che necessariamente si trasforma da coinvolgimento-informativo rispetto alla comunicazione di esiti e risultati (per lo più “positivi”) dell’attività d’impresa, a partecipazione degli stakeholder fin dalle fasi di progettazione dei prodotti e dei servizi. In altre parole, da momento di consultazione in fase di output, lo stakeholder engagement diventa momento strategico in fase di input.
Di conseguenza, la possibilità di definire modalità concrete di Accountability (responsabilità di rendere conto) si traduce nella capacità di rappresentare in maniera completa, credibile e confrontabile la performance complessiva dell’azienda.
3.2 La RRI negli strumenti di riferimento per la CSR a livello globale
Nell’affrontare, dunque, il tema della relazione tra CSR e RRI appare opportuno in via preliminare verificare come e se le tematiche, chiaramente identificabili come proprie del dominio relativo a Responsible Reasearch and Innovation, sono trattate anche nei principali strumenti utilizzati dalle organizzazioni a livello globale per gestire la propria responsabilità sociale.
A questo scopo si è deciso di procedere ad un primo riscontro con due dei più completi strumenti oggi disponibili che indicano principi e modalità per affrontare la CSR in maniera olistica, prendendo cioè in considerazioni tutte le possibili dimensioni in cui, fino ad ora, tale concetto è stato declinato: ISO 26000 (per l’Italia UNI ISO 26000) e le Linee Guida OCSE per multinazionali.
3.2.1 Caratteristica della UNI ISO 26000 associabili al tema RRI
Nella UNI ISO 26000 “Guida alla responsabilità sociale”, pur non trovando il tema della RRI uno spazio specifico correlato agli aspetti fondamentali dalla CSR, tuttavia esistono elementi che possono richiamare in maniera piuttosto evidente la RRI e che vengono qui di seguito riportati:
Passando ai principi della CSR identificati dalla norma UNI ISO 26000 questi sembrano tutti avere una qualche attinenza con RRI:
Esistono poi elementi che possono essere ricondotti al tema RRI anche nella sezione destinata ai temi fondamentali della CSR, quali il richiamo al principio di precauzione (ambiente), la necessità di sviluppare strategie per il governo dell’organizzazione coerenti con i principi di CSR (governo dell’organizzazione), il trasferimento di informazioni che possano rendere maggiormente consapevoli i consumatori.
3.2.2 Caratteristiche delle linee guida OCSE associabili al tema RRI
Le linee guida OCSE per imprese multinazionali sono raccomandazioni rivolte ai governi che hanno come obiettivi, tra gli altri, quelli di rafforzare le basi per una fiducia reciproca fra Imprese e Società, al fine di migliorare il loro contributo allo sviluppo sostenibile.
Come la UNI ISO 26000 possono essere considerate uno strumento di approccio olistico alla CSR: molti dei principi richiamati nelle linee guida sono riconducibili ad analoghi strumenti contenuti nei principi e nei temi fondamentali di UNI ISO 26000.
Nei concetti e principi generali vi sono richiami legati alla realizzazione di uno sviluppo sostenibile o alla messa in atto di due diligence basata sulla gestione dei rischi, per prevenire o minimizzare gli impatti negativi delle proprie attività, coinvolgere gli stakeholder dando loro la possibilità di far valere il proprio punto di vista etc.
Altri principi, come quelli relativi ai diritti umani, all’occupazione e all’ambiente, alla lotta alla corruzione agli interessi del consumatore o alla divulgazione di informazioni, sono fondamentali affinché un’organizzazione possa essere percepita come un soggetto in grado di produrre Innovazioni responsabili.
Le linee guida contengono anche un principio dedicato a scienza e tecnologia e, in relazione alle tematiche RRI, risultano essere rilevanti i seguenti punti:
3.3 Esempi di RRI nella CSR
La CSR acquisisce una particolare rilevanza rispetto al concetto di Sviluppo Sostenibile, con cui si intende “un tipo di sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri” (Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo dell’ONU-WCED).
Tale definizione si basa su una visione dell’economia il cui obiettivo è garantire la sopravvivenza e il benessere di tutte le generazioni umane attraverso la creazione di un “equilibrio” tra uomo ed ecosistema.
Un elemento chiave per lo sviluppo sostenibile della società è l’innovazione, basata non più unicamente sulla ricerca tecnologica ma su tutti gli elementi che intervengono nel processo innovativo: ricerca di base e applicata, sviluppo, industrializzazione, commercializzazione, non trascurando la messa in campo di nuovi approcci organizzativi.
In questo contesto si inseriscono le attività dell’Area di Ricerca Sviluppo Sostenibile e Innovazione.
Tali attività riguardano:
Per valutare come la RRI venga presa in considerazione possiamo citare tre esempi:
3.4 Un modello possibile
Sulla base delle precedenti considerazioni, si può pensare che un’organizzazione, che adotti in maniera sistematica i principi contenuti nelle linee guida UNI ISO 26000 o nelle linee guida OCSE, possieda i prerequisiti di base per produrre Innovazione Responsabile. Si potrebbe anche arrivare a sostenere che senza tali prerequisiti risulterebbe piuttosto complicato per un’organizzazione essere percepita come un soggetto in grado di produrre Innovazione Responsabile.
Tali prerequisiti, pur risultando necessari, non sono tuttavia sufficienti a garantire che il processo innovativo vero e proprio avvenga in maniera responsabile, ma richiedono una integrazione con altri elementi specifici quali:
Assurance Responsible Innovation
L’organizzazione che realizza un’innovazione responsabile adotta strumenti efficaci al fine di informare le parti interessate che l’innovazione immessa sul mercato presenta vantaggi in termini di miglioramento della qualità della vita superiori ai rischi noti e alla minacce presunte.
Gestione dell’Incertezza
Laddove non sia possibile valutare a pieno gli impatti delle innovazioni prodotte è opportuno che l’organizzazione che sviluppa questo tipo di innovazione adotti un comportamento precauzionale ispirato cioè alla ricerca del punto di compatibilità tra lo sviluppo tecnico-scientifico necessario al progresso ed il controllo delle minacce dimostrate o presunte, associate a tale sviluppo.
Partecipazione al Bene Comune
L’organizzazione accetta di investire parte delle risorse destinate a ricerca e sviluppo per ridurre l’incertezza e aumentare la conoscenza complessiva a tutela e sviluppo del Bene Comune.
Governance dell’Innovazione Responsabile
L’organizzazione di qualunque livello e categoria (Pubblica o Privata) si impegna ad utilizzare un modello di sistema di gestione dell’Innovazione, definendo processi, responsabilità e risorse, tali da creare un contesto favorevole all’applicazione dei presenti principi.
Si potrebbe, infine, anche tentare di astrarre da tali ragionamenti una sorta di meta principio che riguarda la relazione tra CSR e RRI:
In altre parole, un’organizzazione che voglia applicare in maniera coerente i principi dell’innovazione responsabile dovrebbe essere in grado di comunicare, far percepire e far valutare il proprio comportamento dai propri stakeholder.
A questo riguardo, la relazione tra innovazione responsabile e responsabilità sociale d’impresa appare essere un elemento importante nel fornire un’immagine dell’organizzazione che si voglia caratterizzare per la sua integrità e coerenza e che faccia di questa scelta un elemento di competitività.