Per l’87% dei giovani la raccolta differenziata è un indicatore di senso civico, il primo segnale di uno sviluppo sostenibile, un azione che fa bene alla collettività e che concorre a tenere l’ambiente pulito. Questo è quanto emerge dalla ricerca “Gli adolescenti, lo sviluppo sostenibile e il riciclo” condotta da Astra per Comieco, il Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, che ha intervistato un campione di adolescenti tra i 15 e i 19 anni.
Nello specifico, l’80,4% degli intervistati dichiara di fare la raccolta differenziata sempre o spesso, mentre il 33,8% la mette al primo posto in termini di azioni green. Poi seguono azioni come una più generica attenzione per l’ambiente (32,2%), promozione e uso di energia pulita e rinnovabile (27,8%), risparmio di acqua, cibo ed energia (21,3%) e lotta all’inquinamento (21,2%). Inoltre, c’è un 73,5% che dichiara di fare attenzione al consumo energetico; il 66,1% è particolarmente attento ai consumi idrici; il 48,6% alla mobilità sostenibile scegliendo mezzi pubblici; il 40,8% a fare acquisti ecologici.
Dall’indagine emerge anche una diffusa preoccupazione per il tema ambientale: più del 38% si dice “molto preoccupato” per il mondo (38,9%) e per il proprio Paese (38,5%). A preoccupare maggiormente su questo fronte, sono: l’inquinamento di mare, fiumi e laghi (66,2%), gli incidenti nucleari e la presenza di sostanze radioattive (59,3%), lo smaltimento dei rifiuti (57,7%), l’inquinamento dell’aria (57,4%), il surriscaldamento globale (56,9%).
«La raccolta differenziata è messa dai ragazzi al primo posto, ma a questo quadro positivo dobbiamo far corrispondere la pratica», dichiara Carlo Montalbetti, direttore generale Comieco, «è per questo che vogliamo mettere un particolare impegno nel sostenere le regioni del sud che vogliono e decollare con la raccolta differenziata: abbiamo investito 7 milioni di euro nel sud per l’acquisto di attrezzature e macchinari, anche affinché questa sensibilità dimostrata dai giovani non sia poi vanificata da una carenza di strumenti per metterla poi in pratica»