A Roma, nel quartiere dell’Eur, sorgerà in un bene confiscato alla mafia “La Casa di Leda”, una casa dove i bambini potranno vivere liberamente insieme alle loro mamme sottoposte alla misura degli arresti domiciliari.
Il progetto è stato reso possibile, come ha spiegato dal vicesindaco Daniele Frongia, grazie all’operato dell’amministrazione comunale che è riuscita a portarlo a compimento dopo un lungo iter con il Ministero della Giustizia, in collaborazione con il Garante dei detenuti e il Garante per l’infanzia e con la Fondazione Poste Italiane, che ha finanziato l’iniziativa.
Nel nostro Paese circa 100 mila bambini ogni anno varcano i cancelli di un carcere. Sono i figli dei detenuti, costretti a vivere sin da piccoli l’esperienza dei colloqui e delle perquisizioni. Tra questi, c’è chi cresce dietro le sbarre insieme alla madre, vivendo di fatto da recluso.
La Casa di Leda, dunque, rappresenta per questi bambini una valida alternativa a questo difficile destino. Un luogo caldo e accogliente dove potranno giocare e dialogare tranquillamente con le loro mamme.
La casa ospiterà fino a un massimo di sei madri con i loro figli, italiani e stranieri. Le attività che si svolgeranno all’interno dell’abitazione saranno stabilite attraverso un regolamento che le ospiti dovranno rispettare e la casa sarà sorvegliata costantemente tutta la giornata. Inoltre, sarà creata anche una rete di volontari che avranno il compito di assistere e sostenere dal punto di vista psicologico i minori.