Una segnalazione insolita quella di questa settimana. Rispetto alla consueta alternanza tra film e libri, abbiamo deciso di consigliarvi infatti uno spettacolo musicale. Si tratta di “Rosamara – Storie di donne migranti”, andato in scena ieri sera (1 marzo) in anteprima al Teatro Massimo di Pescara in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti del Migrante.
Protagoniste dello spettacolo sono l’attrice e cantante italo-somala Saba Anglana, impegnata in prima linea nelle questioni dell’immigrazione, la pescarese Tiziana Di Tonno e l’Orchestra Femminile del Mediterraneo, diretta da Antonella De Angelis. Il testo è stato scritto da Roberto Melchiorre e l’evento promosso in collaborazione con la Fondazione Dean Martin presieduta dalla giornalista Alessandra Portinari.
“Rosamara” porta sul palco la storia di due donne vissute in epoche differenti: la prima è Rosa, partita per l’America i primi del Novecento durante il primo grande fenomeno dell’emigrazione e alla ricerca di suo figlio Salvatore, già partito alla volta del Nuovo Continente in cerca di una vita migliore per sé, per sua moglie e per la nuova creatura che sta per nascere: l’altra è Amara, una giovane eritrea di oggi costretta a lasciare il proprio Paese a causa della guerra.
In un dialogo speculare al femminile le due donne, così diverse eppure così simili, si incontrano solo alla fine in uno spazio onirico e senza tempo.
Terza protagonista della storia è l’Orchestra Femminile del Mediterraneo che interpreta il mare creando atmosfere magiche e suoni tipici del Sud del mondo resi ancora più suggestivi dalle scenografie di Francesco Vitelli.
Dopo questi brevi cenni di presentazione, cerchiamo di capire perché, a nostro giudizio, vale la pena vedere questo spettacolo, che presto farà il giro d’Italia.
Le ragioni sono molteplici. A cominciare dal fatto che l’immigrazione è ormai più che un tema, una realtà con cui, volenti o nolenti, siamo costretti a fare i conti quotidianamente e davanti al quale non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi. A tal proposito lo spettacolo Rosamara riesce a creare la giusta empatia offrendo allo spettatore la possibilità di immedesimarsi all’occorrenza in Rosa o in Amara e provare sulla propria pelle di volta in volta una serie di sensazioni ed emozioni diverse: la speranza, l’amore per i propri figli, la gioia, l’attaccamento alla proprie radici, la difficoltà dell’essere donna, l’adrenalina della partenza, la paura, la disperazione, la solitudine.
C’è poi un secondo motivo: la capacità dello spettacolo musicale di sintetizzare in poco più di un’ora la forza e la caparbietà di una madre, che accomuna tutte le donne del mondo, indipendentemente dalla loro età, dal periodo storico in cui esse vivono o dalla loro nazionalità di appartenza. Rosa non teme di essere di essere tacciata per pazza se con un figlio già grande e lontano da casa canta dolci ninnenanne per mitigare la solitudine e per trovare il coraggio di rinunciare alle proprie certezze e andare incontro all’ignoto. Amara riesce a mettere da parte stanchezza, orrore e paura quando si accorge durante il viaggio di non dover badare più solo a se stessa.
Particolarità di “Rosamara” è poi la regia tutta al femminile – Anglana, De Angelis, Di Tonno e Portinari -, così come tutta “in rosa” è l’Orchestra Femminile del Mediterraneo, una compagine interculturale composta da artiste provenienti da vari Paesi del Mediterraneo e non solo, e che ha come finalità la musica per la pace, la cultura e l’educazione.
Da segnalare anche la collaborazione con la Fondazione Dean Martin, una realtà nata per promuovere iniziative e ricerche volte a valorizzare, tramandare, diffondere e conservare il patrimonio culturale, artistico, storico del fenomeno dell’emigrazione. Così come degno di nota è il sostegno dello spettacolo al progetto “Il sorriso nel cuore” dell’Associazione I Colori della Vita , per l’acquisto di parrucche e protesi mammarie a favore di pazienti oncologiche.
Non ultima c’è l’interpretazione delle due attrici: l’abruzzese Tiziana Di Tonno, che con grande professionalità si è cimentata in un ruolo molto profondo, recitando e cantando con accento siciliano; e l’italo-somala Saba Anglara, che attraverso il suo personaggio Amara dà piena dimostrazione delle sue eccezionali doti canore, oltre che recitative.
“Rosamara”, dunque, aiuta a guardare ogni migrante non come un numero, ma come una persona con le proprie emozioni e la propria storia da raccontare.