Vi siete mai soffermati a pensare al rumore delle cose che iniziano? Se la risposta è no, forse questo libro che oggi vogliamo consigliarvi potrà aiutarvi in futuro a prestare maggiore attenzione a questo aspetto.
Non a caso si intitola proprio “Il rumore delle cose che iniziano” ed è stato scritto da una giovane e talentuosa scrittrice marchigiana, Evita Greco, che dopo aver scoperto da bambina di essere dislessica ha deciso di leggere tantissimi libri e di scriverne anche uno, un giorno. Quel giorno alla fine è arrivato, e per fortuna aggiungerei!
Il romanzo, pubblicato da Rizzoli, vede come protagonista una giovane ragazza, Ada, un po’ fuori dal comune, e il suo rapporto speciale con la nonna che le ha fatto da madre per tutta la vita. Una nonna, Teresa, dolcissima e completamente votata alla nipote che inventa per lei un gioco in grado di farle superare qualsiasi paura, a cominciare da quella dell’abbandono che ha segnato la vita di Ada quando la madre ha rinunciato a lei a tre anni.
Ogni volta che Ada ha paura che una cosa bella sia sul punto di finire, come le ha insegnato la nonna deve aguzzare l’orecchio per ascoltare i rumori che la circondano, alla ricerca del bellissimo rumore che fanno le cose che iniziano.
Ma non è sempre semplice, men che meno in questo momento della vita di Ada, angosciata dalla malattia di Teresa e dalla paura di restare sola al mondo. La giovane, che proprio come una bambina ha stilato una lista infinita di lavori anche assurdi che vorrebbe fare (come impedire alla gente di cercare su internet nomi di malattie e sintomi), in realtà non ha un’occupazione e trascorre le sue lunghe giornate al capezzale della nonna.
Ma Teresa non è sola, al suo fianco c’è un uomo, Matteo, che ha conosciuto proprio nel bar dell’ospedale, che lei ama profondamente nonostante le sue assenze e le sue stranezze. Ed è anche questo che turba l’animo della ragazza, continuamente in bilico tra la voglia di lasciarsi andare e i sospetti che quel suo grande amore possa nascondere qualche segreto.
Nelle lunghe giornate in ospedale Ada ha l’occasione anche di stringere una bella e sincera amicizia con un’infermiera, Giulia, che indossa cuffiette colorate per esorcizzare le paure dei malati e che è dotata di una sensibilità e una dolcezza che non si incontrano spesso tra i freddi corridoi degli ospedali. La presenza di Giulia tranquillizza Ada che sa di lasciare sua nonna in buone mani quando si allontana per fare delle commissioni, riposarsi, andare a fotografare l’ulivo in giardino per mostrarlo a Teresa o incontrare Matteo.
Ma la vita routinaria di Ada sta per subire dei grandi scossoni che cambieranno il suo modo di vedere le cose, di rapportarsi agli altri, ma non cancelleranno la voglia di cercare il rumore delle cose che iniziano.
Dopotutto era questo che le diceva di fare nonna Teresa quando era piccola e non voleva andare all’asilo per paura che l’anziana non tornasse a prenderla: “Vedi, Ada, prima o poi le cose devono iniziare. Sono come le strade. Tu sei lì a pensare che una stia finendo, ma in realtà è un’altra che è appena cominciata. Come questa strada qui. Tu pensi che stia finendo la strada che porta da me. E invece sta solo iniziando quella che ti porta a scuola”. Ma come capire quali sono le cose che iniziano? Una domanda alla quale la nonna aveva trovato una risposta improvvisata grazie al fischiettare di un bidello. “Lo hai sentito? Questo rumore. E’ il rumore delle cose che iniziano”.
E’ impossibile leggere questo libro senza cominciare a prestare attenzione a questo aspetto, senza tornare un po’ bambini e senza sperare di aver conservato un po’ di quell’ingenuità che caratterizza Ada. A questo si aggiunge che “Il rumore delle cose che iniziano” è un romanzo ricco di colpi di scena che quindi non annoia affatto il lettore, ma che lo tiene sulle spine fino alle ultime pagine. Insomma, in una frase: un libro che non vi deluderà.