Le città italiane si preparano ad accogliere i turisti che durante l’estate visiteranno le nostre maggiori attrazioni e i sindaci stanno lavorando per evitare che l’ondata dei nuovi arrivi generi disordini, degrado, sporcizia e che il tutto interferisca con i controlli di sicurezza nei casi di manifestazioni che richiamano grandi folle. E per farlo servono dei divieti.
Il sindaco di Torino Chiara Appendino, dopo la tragedia di piazza San Carlo con i suoi 1.527 feriti (leggi l’articolo) ha per esempio vietato la vendita di alcolici; quello di Firenze ha scelto di provvedere a far bagnare i sagrati delle chiese per evitare bivacchi e soste prolungate. Quelle che sembrano misure precauzionali semplici, in realtà non lo sono perché si tratta di trovare il giusto equilibrio tra la promozione del turismo e alcuni divieti che contribuiscono ad aumentare il regime di sicurezza.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, ad esempio, non ha previsto un’ordinanza che vieti gli alcolici però spiega di star preparando una misura che impedisca ad esempio la vendita di bottiglie di vetro certamente più pericolose di quelle in plastica o altri materiali.
Doveroso pensare anche alla salute e dare ascolto alle lamentele degli abitanti di Pomigliano D’Arco (Napoli). Divieti per i fumatori nei tre parchi pubblici della città, no dunque il consumo di sigarette, sigari e pipe nei luoghi pubblici frequentati dalla famiglie. Pena, una multa di 200 euro.
Roma ogni anno è alle prese con il problema dei bagni nelle fontane, peraltro opere rinascimentali artistiche di certo pregio e valore. Il sindaco Virginia Raggi ha pertanto disposto un’ordinanza che impedisce di mangiare, bagnarsi, sedersi di fronte alle bellissime fontane. I trasgressori saranno puniti con una multa che può arrivare fino a 240 euro. Si tratta di un provvedimento che riguarda 20 fontane, tra cui la più famosa, quella di Trevi che ogni anno è al centro di numerosi atti di inciviltà.
L’organizzatissima Treviso impedisce di parcheggiare biciclette e motorini nei pressi delle vetrine dei negozi, degli accessi ai locali e nelle zone di maggiore interesse del centro storico. In questa maniera, il primo cittadino di Treviso ha cercato di venire incontro alle lamentele dei negozianti e ristoratori afflitti da questo tipo di problema, prevedendo un’ammenda che va da un minimo di 25 euro a un massimo di 150 euro per chi non si adeguerà. Una decisione che però ha suscitato molte proteste, dal momento che nel trevigiano i mezzi a due ruote sono molto utilizzati.
Le città di mare situate sul litorale romano sono invece intervenute con misure restrittive sulle cabine balneari che dovranno essere utilizzate esclusivamente come spogliatoi, evitando in questo modo che vengano trasformati in salotti o appendici dei ristoranti vista mare.
Finora questo, a quanto ci risulta, è stato disposto dai sindaci delle varie città. Avremo modo di capire in seguito se alcune misure verranno corrette o modificate e, soprattutto, rispettate.