In molti ricorderanno come nel lontano 1954, a Barbiana, un prete – ma soprattutto un grande uomo chiamato don Lorenzo Milani – ruppe tutti gli schemi di un’educazione scolastica retriva, rigida, incapace di guardare oltre, fondando una scuola innovativa che guardava al futuro. Sulla scia del suo mirabile esempio, nel tempo si sono susseguite realtà altrettanto felici e la più recente di cui vogliamo parlarvi è quella di Govone, un paese in provincia di Cuneo più o meno a metà tra Alba e Asti abitato da circa 2.000 anime.
Entro le mura di quest’antica fortezza medioevale esiste un istituto comprensivo dotato di 11 plessi tra infanzia, scuola primaria e secondaria. La struttura è enorme ed è dotata di uno staff, tra dirigente scolastico e corpo insegnanti, che ricalcando le orme di don Lorenzo Milani ha dato il via a una rivoluzione coraggiosa in cui si segue una didattica del tutto innovativa, fuori dagli schemi tradizionali.
A Gavone non esistono libri né quaderni. Al loro posto la preside Gabrielle Benzi ha adottato una metodologia attuale, tecnologica, in grado di fornire ai ragazzi un’educazione al passo coi tempi, mettendoli in relazione col mondo attraverso la Rete. Dal qualche anno fa era già partito il progetto, con la creazione di uno spazio web per la strutturazione di classi virtuali e il progressivo inserimento al suo interno di materiali didattici integrativi. Inoltre, la comoda possibilità di interagire in maniera più rapida e diretta per quanto riguarda le numerose comunicazioni che ogni scuola emette nel corso dell’anno scolastico.
Poi il progetto è stato implementato, perché alle classi virtuali sono stati aggiunti anche calendari, album di fotografie, infografiche, tutti strumenti tesi a spronare la collaborazione tra il complessi degli ordini scolastici e i plessi. L’innovazione – che può piacere o non piacere a secondo di come uno la pensi – sta tutta nel cambio dell’approccio o, per meglio dire, della metodologia. Quest’ultima è basata su un nuovo modello di apprendimento che privilegia la cooperazione e l’interazione tra alunni e insegnanti.
L’Indire ha riconosciuto l’istituto di Govone come un esempio di avanguardia educativa perché è una delle 545 scuole presenti nel nostro Paese che quotidianamente sperimenta le 12 aree che sono alla base della sua filosofia e rivoluzione educativa. Aree che devono contemplare l’utilizzo di aule laboratorio delle varie discipline, apprendimento intervallato, spazio flessibile e altri criteri che di fatto sono incentrati sulla trasformazione della scuola. In un piccolo borgo come Govone tutto questo è stato pensato, strutturato e infine portato a termine.