Nei giorni scorsi il Governo ha dato il via libera al primo decreto relativo alla Riforma del Terzo settore. Si tratta in particolare del decreto sul servizio civile in merito al quale il ministro del lavoro Giorgio Poletti ha spiegato che esso «punta ad accogliere tutte le richieste di partecipazione da parte dei giovani che, per scelta volontaria, intendono fare un’esperienza di grande valore formativo e civile, in grado anche di dare loro competenze utili a migliorare la loro occupabilità».
Le novità, rispetto al passato, sono diverse. Tanto per cominciare è stata fatta chiarezza sulla questione relativa agli stranieri residenti in Italia, che potranno prendere parte ai programmi purché in possesso del permesso di soggiorno. Altro aspetto importante è l’introduzione di una certa flessibilità per quanto concerne la durata del periodo di volontariato che potrà durare tra gli 8 e i 12 mesi tenendo conto dei bisogni e delle esigenze dei giovani.
Ciò che però piace in maniera particolare è che nell’ambito del servizio civile abbiano un ruolo importante i settori dell’assistenza, della protezione civile, del patrimonio ambientale, storico, artistico e culturale, la riqualificazione urbana, l’educazione e la promozione dello sport, l’agricoltura sociale, quella nelle zone montane, la tutela della biodiversità, la promozione della pace tra i popoli, la tutela dei diritti umani, la cooperazione allo sviluppo, la valorizzazione della nostra cultura all’estero e il sostegno nei confronti delle comunità dei nostri connazionali risiedenti all’estero. È lo stesso decreto a definirsi «strumento di difesa non armata della Patria, di educazione alla pace tra i popoli, di promozione dei valori fondativi della Repubblica».
Ci troviamo quindi di fronte a un’offerta decisamente più ampia rispetto alle opzioni del passato per i giovani d’età compresa tra i 18 e i 29 anni e, spiega Poletti, «solo per quest’anno abbiamo deciso di concentrare tutte le risorse previste nella Legge di stabilità 2016 per la legge di riforma del Terzo Settore sul servizio civile». Quindi in concreto si tenderà a mostrare più attenzione nei confronti dei minori in difficoltà o comunque maggiormente esposti a problematiche di carattere generale, facendo leva sull’opportunità che il servizio civile offrirà in termini di partecipazione sociale.
Consultando le cifre messe a disposizione dal sito del Dipartimento della gioventù e del servizio civile della Presidenza del consiglio, risultano 29.296 i volontari in servizio, 4.028 gli enti titolari di accreditamento e 16.097 gli enti accreditati. Prendendo in esame il 2014, ad esempio, i volontari sono stati in totale 14.637, di cui circa la metà ha collaborato a progetti di assistenza, circa un quarto in progetti di educazione e promozione culturale, mentre la restante parte si è divisa tra valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, tutela ambientale e protezione civile.