“In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta. Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po’ le teste. Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa”.
E’ questa la frase che più di ogni altra riassume l’intensa attività di Dario Fo, attore e drammaturgo, regista, scrittore, Nobel per la Letteratura ma anche pittore, scenografo e impegnato attivista, scomparso questa mattina all’età di 90 anni all’ospedale Sacco di Milano dove era ricoverato da 10 giorni per problemi polmonari.
Divertire ma anche offrire validi spunti per riflettere, era questo che meglio faceva Dario Fo, il “giullare” italiano per eccellenza che per decenni ha animato la scena artistica del Belpaese in coppia con la sua inseparabile dolce metà, l’attrice Franca Rame, scomparsa all’età di 84 anni nel maggio del 2013. Un sodalizio indissolubile quello tra i due attori, sia sulla scena che nella vita privata, tanto da far dichiarare a Fo, dopo la scomparsa di Franca Rame, che incontrava in sogno sua moglie tutte le notti, nonostante fosse ateo.
Non soltanto teatro nella vita di Dario Fo che è stato anche uno straordinario scrittore e per questo insignito nel 1997 del Nobel per la Letteratura – ultimo italiano a riceverlo dopo Giosuè Carducci, Grazia Deledda, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo ed Eugenio Montale – con la seguente motivazione: “Perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi”.
E il destino ha voluto proprio che Dario Fo chiudesse per sempre gli occhi oggi, giorno in cui è stato assegnato il Nobel per la letteratura, quest’anno conferito a Bob Dylan «per aver creato una nuova espressione poetica nell’ambito della grande tradizione della musica americana».
Lo scrittore aveva da poco finito la sua ultima fatica letteraria “Quasi per caso una donna. Cristina di Svezia” che uscirà dunque come opera postuma entro la fine del 2016. E’ la storia di una “regina impossibile”, colta e ribelle, ammirata e avversata, imprevedibile e coraggiosa.
La notizia della morte di Dario Fo, molto apprezzato anche all’estero, ha fatto subito il giro il mondo. Dal Guardian alla Bbc, dal New York Times al Los Angeles Times, da Le Figaro a El Pais passando per la tv indiana Ntdv tutti i media hanno riportato la scomparsa del premio Nobel ricordando la sua satira.