Ieri è stata la giornata nazionale dello Slot Mob contro il gioco d’azzardo. In più di 50 città il Movimento Slot Mob ha promosso iniziative di sensibilizzazione contro il gioco d’azzardo e le ludopatie, per sostenere i titolari di bar cha hanno deciso di rimuovere le slot machine dai loro locali (leggi l’articolo). In occasione della giornata Slotmob è stato presentato il Manifesto di democrazia economica, la carta che detta princìpi e indirizzi dell’intera campagna. Un documento ricco e interessante che non solo denuncia gli effetti del gioco d’azzardo ma ci aiuta a ricostruire il perverso groviglio di interessi che, per paradosso, vede insieme multinazionali, criminalità organizzata, Stato e amministrazioni locali.
Presunte convenienze economiche prodotte dal gioco a favore delle casse pubbliche in realtà fanno da schermo a dipendenze patologiche che determinano costi economici e sofferenze umane incalcolabili, questi sì a carico della collettività. Si tratta di strappare il velo, guardare in faccia la realtà, affrontare una battaglia difficile in modo radicale, senza infingimenti e mezze misure.
Il Manifesto di democrazia economica ci aiuta a compiere questo percorso di verità.
SLOTMOB
Manifesto di democrazia economica
La presenza invasiva, ossessiva e crescente dell’azzardo in Italia è un fenomeno sfuggito dalle mani di un apprendista stregone. Come un moderno Robin Hood alla rovescia, accumula ricchezze togliendo ai più bisognosi. Devasta il tessuto sociale delle nostre comunità fino a divorare l’esistenza di persone e famiglie alle prese con la più grave crisi economica del dopoguerra.
Produce una cultura che mina gravemente il bene comune e il tentativo di una ripresa economica perché infonde nelle menti dei cittadini l’idea che la ricchezza non nasce dal lavoro e dal legame solidale ma è un regalo capriccioso della “dea fortuna”.
Non si può minimizzare il fenomeno volendo che si concentri l’attenzione solo sull’assistenza da assicurare giustamente ai cosiddetti “giocatori patologici”. In questo modo non si toccano i grandi interessi di coloro che, dal giro miliardario del casinò diffuso che è diventato il nostro Paese, traggono enormi profitti con il silenzio o la complicità della maggioranza dei politici e dei mezzi di comunicazione.
Assistiamo ad eventi sportivi, colonne portanti dei palinsesti televisivi, che sono inondati dalla cultura delle scommesse con atleti che non si vergognano di fare propaganda all’azzardo in un ambiente dove è facile plasmare l’immaginario dei giovani fin da bambini.
Come si risponde a questa inaccettabile e vergognosa sudditanza?
Il movimento Slot Mob ha lanciato l’idea di organizzare degli eventi collettivi di cittadinanza responsabile e attiva, per premiare quei bar che nelle nostre città hanno rinunciato a slot, vlt e a tutto il resto. In soli due anni e mezzo, tante strade e piazze di oltre centoventi città italiane hanno detto un forte no all’azzardo tramite la festa, il gioco come gratuità e incontro gioioso.
Noi questa realtà la chiamiamo democrazia economica e ricerca di giustizia sociale. Con questa consapevolezza abbiamo incontrato parlamentari nazionali, membri del governo, amministratori locali per chiedergli, spesso invano, di esprimere la stessa dignità di quei cittadini che, rischiando il futuro della propria attività lavorativa, rifiutano i soldi facili dell’azzardo.
La legalizzazione introdotta in Italia ha incentivato un fenomeno invece di contenerlo, senza peraltro eliminare le mafie nel settore con tutti i noti devastanti effetti collaterali, a cominciare dall’usura.
Non usciremo mai da questo vicolo cieco se lo Stato continuerà a dichiararsi dipendente dai miliardi che entrano nelle sue casse dalle società dell’azzardo che colonizzano e mercificano le nostre città. È evidente l’errore di prospettiva che guida chi governa quando sottostima gravemente i costi complessivi di questo tipo di mercato.
L’erario non ci guadagna. Anzi, i proventi fiscali sull’azzardo scompaiono se mettiamo sul piatto della bilancia le tasse non percepite sui mancati consumi dei soldi persi nell’azzardo, i costi della spesa sanitaria per contrastare le dipendenze patologiche, i costi economici della caduta nel vortice dell’indebitamento. Come ci si può fidare di uno Stato che non sa fare questi conti elementari per il bene comune?
Per questo motivo chiediamo che venga rimesso in discussione in maniera democratica, aperta, informata e trasparente, l’affidamento del settore dell’azzardo alle società commerciali, in gran parte transnazionali, che sono strutturalmente interessate a farne profitto.
Il caso italiano, con il suo triste primato in Europa, non è un destino ineluttabile. I paesaggi urbani degradati e i bar popolati di macchinette e gratta e vinci non sono affatto la normalità in moltissimi altri Paesi.
Il nostro obiettivo, attraverso le iniziative di mobilitazione collettiva dal basso, l’esercizio di azione civica degli Slot Mob e l’interlocuzione con la politica locale e nazionale, è quello di aumentare il senso e la soddisfazione di vita di tutti: genitori preoccupati per il rischio di caduta nella dipendenza dei propri figli, ragazzi che devono scoprire vie faticose ma più ricche di valore e soddisfazione nelle loro vite, persone ai margini della società che fanno fatica a resistere alle lusinghe di quella che appare una scorciatoia immediatamente a disposizione per risolvere i problemi delle loro vite, gestori di bar che, in cambio dei soldi guadagnati, soffrono nel veder distrutte vite e relazioni nei loro esercizi e, infine, politici che rischiano di diventare dipendenti da portatori di interessi non trasparenti.
La consapevolezza dei problemi e l’impegno civico sanno rovesciare rapporti di forza che sembrano impossibili da modificare. Lo abbiamo visto con la vittoria sulle lobby del tabacco avvenuta grazie all’impegno attivo dei medici e della società civile. Le regole vigenti della comunicazione rendono chiaro, in modo crudo e veritiero il rischio connesso al fumo. Non può essere troppo lontano il momento in cui sarà bandita la pubblicità positiva dell’azzardo e incentivata quella negativa, togliendo, in tal modo, una pesante ipoteca alla libertà di informazione.
Abbiamo un’altra idea di stare al mondo.
Per molti la cognizione dell’azzardo, come esempio eclatante dell’oscenità del potere dei soldi sulla vita collettiva e personale, si sta rivelando una formidabile presa di coscienza della finanza casinò e dei suoi meccanismi autodistruttivi.
Siamo solo all’inizio di un cammino di libertà che invitiamo tutti a percorrere insieme.