Sfruttare le nuove tecnologie e l’Ict per risparmiare sul consumo di acqua. E’ questo l’obiettivo di SmartH2O, un progetto finanziato dalla Comunità Europea nel triennio 2014-2017 e messo in campo da un consorzio di undici partner europee, tra cui il Politecnico di Milano.
Sappiamo perfettamente che l’acqua è un bene troppo prezioso per essere sprecato, e ce ne accorgiamo soprattutto nei periodi di siccità, come quello che stiam0 vivendo in questi mesi, dove la natura è in forte sofferenza e dove i residenti di molte città italiane sono costrette a fare i conti con i rubinetti a secco. Ma evitare gli sprechi di acqua è fondamentale anche per ridurre il costo in bolletta, e in tal caso, risparmiare qualcosa non è mai una cosa spiacevole.
Da qui l’idea di dar vita a questa piattaforma informatica in grado di ridurre il consumo di acqua accrescendo la consapevolezza degli utenti su tutti gli aspetti della sua gestione. SmartH2O, infatti, è uno spazio virtuale che integra smart meter, contatori digitali che monitorano consumi individuali e anomalie da parte degli enti fornitori, soluzioni Ict di analisi di big data e giochi per supportare la gestione personalizzata dell’acqua.
L’iniziativa, come dicevamo, è sostenuta dalla Comunità Europea e vede il coinvolgimento, oltre che del Politecnico di Milano (i cui responsabili di progetto sono Piero Fraternali e Andrea Castelletti del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria), anche di altre università europee, partner industriali e aziende di distribuzione idrica in Spagna, Svizzera e Inghilterra.
Finora SmartH2O è stato sperimentato in Svizzera, a Tegna, in collaborazione con la Società Elettrica Sopracenerina (Ses), e a Valencia (Spagna) in collaborazione con Global Omnium-Emivasa, e i risultati fanno davvero ben sperare.
Gli utenti di Emivasa (Valencia) iscritti alla piattaforma hanno mostrato un consumo mediamente inferiore di circa il 20% rispetto a un gruppo di controllo di utenti non iscritti a SmartH2O. Così come le persone iscritte in Svizzera, hanno dimostrato a loro volta un consumo più efficiente grazie a SmartH2O, utilizzando in media il 10% in meno di acqua rispetto ai residenti non iscritti.
Ma la sperimentazione del sistema non finisce qui. La nuova fase del progetto, come spiegano gli esperti del Politecnico di Milano, prevede innanzitutto sperimentazioni della piattaforma per l’individuazione di perdite legate all’inefficienza del sistema di distribuzione dell’acqua, e parallelamente l’applicazione di SmartH2O in contesti geografici e di mercato idrico diversi per costruire modelli utili a prevedere la reazione degli utenti a condizioni impreviste, quali forti siccità.
La piattaforma, come evidenziano ancora i promotori, se adottata su larga scala permetterebbe inoltre alle aziende di fornitura idrica di valutare i benefici di nuove politiche di gestione della domanda sui processi produttivi, e più in generale sul business, tenendo anche conto delle possibilità di integrazione con altri tipi di consumo, come elettricità e gas.
Tra i vantaggi del progetto SmartH2O, infine, c’è che la piattaforma costituisce la base di un nuovo progetto nel settore del risparmio energetico: Penny (Psychological, social and financial barriers to energy efficiency), coordinato dalla Fondazione Eni Enrico Mattei in cui il Politecnico di Milano partecipa come fornitore di sistemi Ict per il miglioramento del consumo energetico dei cittadini.
Si tratta di un progetto studiato per valutare i fattori psicologici, sociali, economici e finanziari che influenzano le scelte energetiche dei cittadini nel settore residenziale. Insieme con le aziende di servizi energetici in diversi Paesi europei, Penny condurrà esperimenti scientifici che miglioreranno la progettazione di politiche per incentivare comportamenti ad alta efficienza energetica.