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Smog: agli aumobilisti londinesi che rottamano veicoli diesel 3.500 sterline

Le emissioni di biossido di azoto prodotte dalle automobili diesel rappresentano una delle cause principali dell’inquinamento atmosferico, a Londra come in tutte le città europee più trafficate. Per fronteggiare tale inquinamento bisognerebbe offrire ai cittadini e alle imprese un incentivo fino a 3500 per sostituire le loro vecchie auto e furgoni diesel con veicoli meno inquinanti e quindi più rispettosi dell’ambiente. Inoltre, occorrerebbe ricalcolare le tasse sui veicoli per mettere fine alle agevolazioni per gli automobilisti che optano per una vettura diesel.

Questo è quanto proferito dal sindaco di Londra, Sadiq Aman Khan, che ha chiesto al governo di introdurre un regime di rottamazione, che avrebbe un costo di 515 milioni di sterline e permetterebbe di limitare del 40% le emissioni di monossido di azoto generate dai trasporti a Londra.

Nella capitale britannica, nel mese di gennaio l’inquinamento ha toccato il livello di allerta massima “black”, che prevede perfino la riduzione del tempo passato all’aria aperta per i bimbi delle scuole. Inoltre, ogni anno nel Regno Unito, infatti, si calcola che avvengano circa 50.000 morti premature a causa dell’aria avvelenata. Cifre importanti che hanno indotto il governo a parlare di una vera e propria emergenza per la salute dei cittadini.

Nello specifico, il progetto del sindaco londinese prevede di dare 3.500 sterline a 70 mila proprietari di furgoni e pulmini inquinanti disposti ad acquistare veicoli a emissioni ridotte. Uno schema di credito da 2.000 sterline sarebbe diretto alle famiglie a basso reddito per rottamare 130 mila auto, mentre 1.000 dollari andrebbero alla rottamazione dei taxi più vecchi.

Tali proposte suggerite da Khan sono racchiuse tutte in un documento realizzato dalla Transport for London (TfL), ente responsabile dei trasporti pubblici della Greater London, con il contributo di una società di consulenza economica, pensato appositamente per permettere al governo di rispettare gli obblighi europei per la qualità dell’aria.

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Redazione