20 dicembre 1971 – In Francia nasce un’organizzazione non governativa, basata sulla volontà comune di riunire squadre di medici e personale sanitario disposti a viaggiare senza limitare i confini delle proprie azioni: è Medici senza Frontiere.
Il gruppo nasce da una costola della Croce Rossa, per opera di Bernard Kouchner che di fatto inaugura un’era nuova per la medicina umanitaria, decidendo così di pianificare i primi interventi che vengono attuati nelle Honduras, nel Nicaragua e in Vietnam. Proprio in quest’ultimo Paese si delinea il modo di operare di Medici Senza Frontiere, che nel tempo resterà, nei principi, sostanzialmente immutato. Da un lato l’Organizzazione aiuta la popolazione locale attraverso le cure mediche e la fornitura di farmaci, dall’altro si impegna a gestire la criticità di risorse fondamentali per la vita come l’acqua e il cibo.
Un altro aspetto fondamentale che da subito caratterizza Medici Senza Frontiere è la denuncia sistematica di violenze, prepotenze da parte dei governi e dei militari ai danni delle popolazioni, gestioni scorrette degli aiuti. Si tratta di un gruppo senza paura di denunciare crimini contro l’umanità, come nel caso del genocidio in Ruanda (nel 1994) e in Darfur (nel 2004). Una delle azioni più importanti riguardano la guerra del Kosovo in cui Medici Senza Frontiere è presente e per il cui impegno determinante riceve il Nobel per la pace. Attualmente, l’Organizzazione ha più di 20 sedi nel mondo e circa 2.500 volontari nel mondo che operano in più di 80 Paesi.