Monitorare e contribuire alla realizzazione delle raccomandazioni contenute nel rapporto La finanza che include con lo scopo di rafforzare in Italia l’ecosistema per gli investimenti ad impatto sociale in favore della crescita del’imprenditorialità sociale. E’ questa la missione di Social Impact Agenda per l’Italia, l’iniziativa promossa nei mesi scorsi e presentata alla vigilia dell’estate. Nell’approfondimento odierno vogliamo conoscere meglio questa realtà che vede tra i soci fondatori: Abi – Associazione Bancaria Italiana; Gruppo Cooperativo CGM; Confcooperative Federsolidarietà; Etimos Foundation; Federcasse; Fondazione Opes; Fondazione Sviluppo e Crescita CRT; Human Foundation; UBI Banca e Vita.
La Social Impact Agenda è stata infatti creata per dare continuità e raccogliere l’esperienza dell’Advisory Board Italiano della Taskforce Social Impact Investment, promossa durante la presidenza britannica del G8 del 2013. Tra gli obiettivi perseguiti: contribuire al processo di decision making per sostenere l’ecosistema degli investimenti ad impatto sociale; sviluppare e condividere la conoscenza sul settore degli investimenti ad impatto e sull’imprenditorialità sociale; contribuire alla sperimentazione di strumenti di investimento ad impatto sociale e alimentare il dialogo e lo scambio di esperienze a livello internazionale.
Riportiamo di seguito la storia e il manifesto della Social Impact Agenda per l’Italia, rinviando al sito ufficiale per maggiori approfondimenti.
Storia
L’Advisory Board italiano per due anni (dal 2013 al 2015) ha incentivato il dialogo e lo scambio di esperienze e competenze tra oltre 100 esperti del settore e ha visto enti del Terzo Settore, imprese sociali, investitori, centri di ricerca, pubblica amministrazione e istituzioni finanziarie confrontarsi sul ruolo e sulle potenzialità degli investimenti ad impatto sociale nella prospettiva dell’innovazione e delle radicali trasformazioni che interessano l’Italia.
Da questo lavoro comune è scaturito il report La finanza che include e le raccomandazioni che vogliono contribuire al rafforzamento di un ecosistema che favorisca la crescita dell’imprenditorialità sociale generando valore per la comunità.
Social Impact Agenda per l’Italia vuole continuare questa esperienza creando un luogo aperto, inclusivo, dove si possano incontrare tutti coloro che si stanno cimentando con la sfida dell’impatto sociale.
L’Associazione rappresenta una piattaforma che faccia convergere idee, proposte e sperimentazioni per nuovi modelli di attrazione di capitali e collaborazioni sugli investimenti ad impatto sociale.
In Italia esiste un movimento composto da soggetti del terzo settore, della finanza e dell’impresa che crede in un differente modello di sviluppo per offrire risposte a vecchi e nuovi bisogni molti dei quali rimangono oggi insoddisfatti. Vi sono settori che mostrano interesse a forme di ibridazione tra modelli di impresa, comunità locali e impatto sociale. Tutto ciò rappresenta una possibilità per il rilancio sociale, culturale e economico dell’Italia.
Al fine di creare un ecosistema che favorisca queste realtà e rafforzi l’imprenditorialità sociale in Italia Social Impact Agenda per l’Italia intende:
- Sviluppare e condividere la conoscenza sul settore degli investimenti ad impatto e sull’imprenditorialità sociale;
- Alimentare il dialogo e lo scambio di esperienze a livello internazionale anche alla luce della partecipazione nel Global Social Impact Investment Steering Group costituito dalla Social Impact Investment Taskforce;
- Sviluppare le relazioni tra i soci e con le altre organizzazioni che si occupano del tema;
- Consolidare e diffondere pratiche di valutazione d’impatto sociale attuabili, accessibili, e significative nel settore privato, pubblico e privato sociale;
- Contribuire allo studio di strumenti di investimento ad impatto sociale orientati al raggiungimento di risultati sociali misurabili nelle politiche degli attori privati e pubblici e alla misurazione di tali risultati.
Manifesto
Social Impact Agenda per l’Italia trova il suo fondamento costitutivo nella volontà di offrire nuove risposte a vecchi e nuovi bisogni, nel perimetro ampio delle sfide sociali: salute, disabilità, conciliazione vita-lavoro, nuove forme dell’abitare, esclusione sociale, migrazione, accoglienza, educazione, invecchiamento della popolazione, cooperazione internazionale, valorizzazione del patrimonio culturale e gestione collaborativa dei beni comuni.
Una lunga fase di recessione, la persistente asimmetria nella distribuzione della ricchezza, l’arretramento delle politiche di welfare, insieme all’emergere di nuove grandi sfide sociali e alla disponibilità di nuove tecnologie e conoscenze per affrontarle, determinano uno straordinario sistema di opportunità per la generazione di nuove iniziative imprenditoriali che incorporino costitutivamente e congiuntamente la generazione di valore economico e sociale.
Tale sistema di opportunità è particolarmente rilevante per le ipotesi di sviluppo del nostro Paese, in ragione della suo straordinario patrimonio di cooperazione, mutualismo, volontariato, modelli di imprenditorialità sociale. Un potenziale di generazione di valore che troverà realizzazione quanto più le forme tradizionali di impresa sociale sapranno affiancarsi a nuove forme ibride (profit-non- profit) ed evolvere in modelli imprenditoriali capaci di innestarsi virtuosamente nei paradigmi economici emergenti, quali l’economia dell’inclusione, circolare o collaborativa.
Un modello di imprenditorialità sociale che comprende modelli di impresa innovativi in cui si incontrano la sostenibilità economica e l’impatto sociale, nella convergenza di un sistema di principi molto chiari: una missione orientata all’impatto, un patrimonio non alienabile, una distribuzione limitata degli utili, una governance multistakeholder a tutela dell’interesse generale.
La nuova imprenditorialità sociale ha già dimostrato di saper trovare, in molti settori, soluzioni innovative, efficienti e spesso efficaci a molti problemi complessi. La sfida è quella di scalare questa capacità di rispondere ai bisogni massimizzando l’impatto sociale ed intercettando il maggior numero possibile di potenziali beneficiari. La scalabilità dell’iniziativa imprenditoriale sociale è un problema particolarmente complesso, in ragione di alcune caratteristiche specifiche di questa nuova forma di impresa. Tra le risorse critiche, particolarmente centrale è il ruolo della finanza per l’impresa sociale. In risposta a questo bisogno, si è andato sviluppando, a livello globale, il nuovo mercato degli investimenti a impatto sociale, nel quale operatori tradizionali o specializzati offrono nuovi strumenti finanziari che perseguono intenzionalmente e congiuntamente impatto sociale e rendimento finanziario e che sono quindi particolarmente coerenti con le necessità di crescita della nuova imprenditorialità sociale.
In questa prospettiva, l’Associazione Social Impact Agenda per l’Italia, anche grazie alla sua natura plurale, intende contribuire a sviluppare in Italia l’ecosistema degli investimenti ad impatto sociale come strumento che può essere agito per sostenere e rafforzare le imprese sociali. Gli investimenti ad impatto sociale si basano sull’assunto che i capitali privati possano intenzionalmente contribuire a creare impatti sociali positivi e misurabili e, al tempo stesso, rendimenti economici.
Social Impact Agenda per l’Italia nasce dall’esperienza condivisa in seno alla Taskforce sugli investimenti ad impatto sociale, promossa dalla Presidenza britannica del G8 nel 2013. Nel luglio 2015, la Taskforce ha formalmente concluso le sue attività trasformandosi nel Comitato internazionale, il Global Social Impact Investment Steering Group (GSG) per dare un ulteriore slancio agli investimenti ad impatto sociale. Per oltre due anni, operatori del settore, imprese sociali, investitori, centri di ricerca, realtà produttive, istituzioni pubbliche hanno avuto modo di confrontarsi sul ruolo e le potenzialità degli investimenti ad impatto sociale nella prospettiva dell’innovazione e delle radicali trasformazioni che interessano le società contemporanee. Anche grazie al lavoro della Taskforce, gli investimenti ad impatto sono usciti dal cono d’ombra degli specialisti, per divenire un tema di policy rilevante per i Governi e gli attori istituzionali.
La contaminazione di pratiche, esperienze e competenze che hanno dialogato all’interno dell’Advisory Board italiano ha contribuito a sviluppare un confronto aperto e fecondo tra operatori del terzo settore, imprese, intermediari ed istituzioni finanziarie. Da questo contesto sono emerse 40 raccomandazioni contenute nel Rapporto “La finanza che include” che rappresentano una sintesi alta: un programma articolato che non si limita a proporre dei cammei normativi ma ha l’ambizione di contribuire a realizzare in Italia un nuovo ecosistema che possa favorire la crescita dell’imprenditorialità sociale e creare valore condiviso.
L’Associazione si propone quindi di offrire una piattaforma di dialogo e confronto che dia continuità all’esperienza dell’Advisory Board, monitorando i progressi fatti rispetto alle raccomandazioni elaborate ed al fine di facilitare la produzione e lo scambio di conoscenze atte a stimolare lo sviluppo del mercato degli investimenti ad impatto sociale.
Social Impact Agenda per l’Italia è uno spazio libero di sperimentazione e innovazione, aperto alla partecipazione di tutte le organizzazioni che condividono la stessa curiosità. Al medesimo tempo, siamo persuasi che il lavoro di advocacy, di riflessione e di elaborazione non sia affatto concluso. Il faticoso cammino della riforma dell’impresa sociale mette in evidenza la necessità di proseguire un’attività di sollecitazione e proposta.