La semplicità è una delle chiavi dell’innovazione. Ma per innovare spesso è necessario cambiare punto di vista, analizzare una cosa o un fenomeno con lenti diverse, da un differente punto di osservazione. L’esperienza del ‘Social Street’ ne è una dimostrazione evidente.
Ma partiamo dalle ragioni che hanno dato origine a questa pratica. “L’obiettivo del ‘Social Street’ è quello di socializzare con i vicini della propria strada di residenza al fine di instaurare un legame, condividere necessità, scambiarsi professionalità, conoscenze, portare avanti progetti collettivi di interesse comune e trarre quindi tutti i benefici derivanti da una maggiore interazione sociale”. Fin qui niente di nuovo, solo la presa d’atto di un bisogno tanto radicato quanto difficile da soddisfare, soprattutto nei moderni contesti urbani. Viviamo gli uni accanto agli altri, in strade e condomini, ma rischiamo di non conoscere nessuno, abbiamo grandi difficoltà nello stringere relazioni. Nello stesso tempo internet ha messo in connessione ciascuno con il resto del mondo, le distanze sono state abbattute, la comunicazione anche da un capo all’altro del mondo è alla portata di tutti. E così, mentre dialoghiamo virtualmente con chi è assolutamente lontano da noi, fatichiamo a intrattenere relazioni con il vicino di casa.
Social Street prova a rovesciare questo paradigma, utilizzando proprio uno degli strumenti privilegiati della comunicazione “da remoto” per entrare in contatto con chi vive nella porta accanto, abbattendo il muro dell’estraneità e restituendo la percezione della prossimità.
“L’idea del ‘social street’ ha origine dall’esperienza del gruppo Facebook ‘Residenti in via Fondazza – Bologna’ iniziata nel settembre 2013”. L’ha promossa Federico Bastiani, giornalista, esperto di comunicazione. “Mi sono accorto che non conoscevo nessuno dei miei vicini nonostante da qualche anno abitassi in questa strada. Ho deciso di aprire un gruppo su Facebook e di stampare una cinquantina di volantini per coinvolgere anche chi non fa uso della tecnologia”. Da questa constatazione è partita un’esperienza straordinaria di socializzazione e di aiuto reciproco. Ogni esigenza quotidiana è diventata occasione per darsi una mano e trovare insieme soluzioni. Così tante persone isolate, tra loro estranee, sono tornate a incontrarsi e hanno gettato le basi per diventare comunità.
In pochi anni le “social street” si sono moltiplicate in ogni angolo del Paese e anche all’estero, trovando ogni volta declinazioni originali; oggi rappresentano un interessante fenomeno di innovazione sociale diffusa. www.socialstreet.it è il portale che dà voce a questo nuovo “movimento” e cerca di indicare le “regole del gioco” per preservarne l’autentica ispirazione. Dal portale abbiamo estratto le “Linee Guida” che di seguito proponiamo all’attenzione dei lettori di Felicità Pubblica.
LINEE GUIDA
La definizione di social street può essere alquanto soggettiva e non abbiamo la presunzione di fornire noi l’unica esatta. Vi possiamo però dire cosa significa social street per noi; se anche voi condividete la nostra filosofia, saremo ben lieti di ospitare il link del vostro gruppo Facebook.
- L’obiettivo primario è quello di socializzare con persone del vicinato per venire incontro a singole necessità quotidiane, aiuto concreto, condivisione di attività, scambio di pareri, opinioni, le possibilità sono infinite;
- Non devono esserci finalità di lucro ma solo finalità sociali;
- Il social street non porta avanti nessuna visione politica, religiosa, ideologica di alcun tipo, raggruppa le persone con l’unico criterio della vicinanza fra residenti nell’area;
- Una volta che avete avviato il vostro gruppo facebook lo potete segnalare a info@socialstreet.it Noi vi contatteremo, verificheremo che gli obiettivi siano quelli di utilità sociale e procederemo ad inserirvi nel portale “social street”.
Passo 1: CREARE UN GRUPPO CHIUSO FACEBOOK
La prima cosa da fare è creare un gruppo chiuso utilizzando il proprio profilo Facebook. Per essere trovati dal motore di ricerca di Facebook è necessario che il nome del gruppo sia nel formato: Residenti in nome via (oppure piazza, quartiere, etc) – nome città – social street.
Il gruppo è consigliabile sia chiuso per tutelare la privacy delle persone che ne entreranno a far parte. Le impostazioni della privacy possono essere gestite dal fondatore che può decidere o meno se autorizzare tutti i post in automatico o se volerli moderare e autorizzare ma si sconsiglia questa seconda ipotesi perché lo spirito del social street non prevede l’idea del “capo”. Il fondatore è un po’ il moderatore che indirizza le proposte e le idee del gruppo ma non è il leader assoluto. Il Social Street cerca di essere il più democratico possibile, la condivisione sta alla base di questa tendenza. Ovviamente determinate decisioni devono essere prese in modo snello e veloce e la condivisione totale rende difficile a volte ottenere questo risultato. Per questo, si consiglia di creare una sorta di “cda”, un gruppo formato dal creatore del gruppo e da altre quattro o cinque persone. Visto che Facebook è l’elemento fondamentale del Social Street, il fondatore del gruppo chiuso potrà aprire chat private con il “cda” per prendere decisioni in tempi brevi. E’ probabile che alcuni membri del gruppo entrino per fare pubblicità propria, sarà il fondatore a decidere se quel tipo di pubblicità è spamming (e quindi l’utente verrà rimosso) oppure se è una pubblicità che può essere utile a tutti i membri del gruppo.
Nel momento della creazione è possibile che non si conosca assolutamente nessuno della strada; non è un problema, c’è sempre tempo per formare un cda, l’importante è partire.
Passo 2: PUBBLICIZZARE IL GRUPPO
Una volta creato il gruppo su Facebook lo si pubblicizza con una locandina, basta un foglio A4 nel quale si indica la nascita del gruppo, l’obiettivo della socialità e il link, per esempio “Residenti in Via Fondazza – Bologna”. Basta fare qualche fotocopia e attaccare la locandina nei posti più visibili possibili e “legali”J. Si possono mettere ad esempio nelle buche delle lettere dei condomini, sotto le porte o portoni delle case, potete illustrare l’idea a qualche attività commerciale della vostra strada che potrà esporre le vostra locandina.
Non dovete avere grandi obiettivi. Il successo del social street non si misura in base al numero dei membri del gruppo, anzi, paradossalmente abbiamo sperimentato che i gruppi più piccoli funzionano meglio perché c’è maggiore interazione e conoscenza reciproca. Potete a questo punto coinvolgere anche le attività commerciali della strada e proporre scambi vantaggiosi per entrambe le parti (maggiori sconti per i residenti, più clienti per l’attività commerciale).
Passo 3: GESTIONE DEL GRUPPO
Il gruppo va un minimo alimentato di contenuti e idee. L’idea è quella che il gruppo si auto alimenti ma difficilmente questo avviene nella realtà. Il fondatore o i membri del cda devono cercare di tenere “vivo” il gruppo anche con piccole cose. Per esempio il gruppo ‘Residenti di via Fondazza’ a Bologna ha creato degli album fotografici per condividere le foto dei terrazzi interni delle case, normalmente non visibili dalla strada. Sono stati creati album fotografici per “scambiare oggetti che non si usano più”, questi sono solo esempi, le possibilità sono tante, come ad esempio creare hashtag della propria strada su Instagram e caricare delle foto, per via Fondazza per esempio è #fondazziani.
Ricordatevi che il Social Street non deve diventare un lavoro per nessuno, non deve essere un impegno eccessivo ma un piacere. Facebook consente di interagire con gli altri in qualunque momento, l’importante è condividere con gli altri le proprie esperienze, le proprie necessità o altro, perché la condivisione può portare a sua volta la creazione di “sottogruppi” che hanno affinità. Siete musicisti? Con il social street potrete scoprire se nella vostra strada esistono altre persone che condividono la vostra passione musicale.
Quando sarete riusciti a creare un gruppo anche di 30 persone che non si conoscono fra loro ma abitano nella stessa strada e che attraverso il gruppo riusciranno a risolvere problematiche o piccole necessità e magari anche a far nascere amicizie, bene, potrete dire che il vostro social street ha avuto successo.
Passo 4: DAL VIRTUALE AL REALE
La parte più interessante del Social Street è che nasce sul virtuale perché fisicamente non conoscete le persone che abitano vicino a voi, ma potete trasformare questi contatti dal virtuale al reale. All’interno del gruppo Facebook è possibile creare eventi. Cosa aspettate allora a conoscere di persona i vostri 30 contatti? Non servono spazi pubblici o sale da affittare, esistono le piazze, i giardini o le case delle persone. Ricordate che per portare avanti il Social Street non servono investimenti finanziari, serve la volontà di interagire con i propri vicini di casa.