“Song’ tutt’ figl ‘e mamma”, così diceva Lucia Apicella

18 novembre 1887 – Nasce a Sant’Arcangelo di Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno, Lucia Apicella, meglio nota semplicemente come “Mamma Lucia”. È una donna semplice ma animata da un forte senso di pietas umana che, mentre la Seconda guerra mondiale fa strage di vittime, incurante dei pericoli, delle bombe, di qualsiasi rischio, attraversa i campi di battaglia per rendere ai soldati tedeschi degna sepoltura. A chi le domanda perché si esponga a tali pericoli, risponde, senza troppi giri di parole: «Song’ tutt’ figl ‘e mamma».

A dispetto di ogni ideologia, giudizio o ammonimento, Lucia Apicella depone centinaia di corpi dentro cassettine di zinco che poi vengono trasportati nella Chiesa di Santa Maria della Pietà, nella speranza che i familiari vengano a reclamarne le salme. Una donna dotata di tenacia, carattere, umanità, capace di incarnare in maniera commovente il senso dell’essere madre, per questo è ancora ricordata come la madre di tutti.

Le sue imprese umanitarie le valgono l’onorificenza della Commenda al Merito della Repubblica da parte dell’Italia e l‘Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca che era il più alto riconoscimento che la Germania Federale attribuiva per i servizi resi allo Stato tedesco. Il Comune di Cava de’ Tirreni ha intitolato a Lucia Apicella la piazzetta della frazione Sant’Arcangelo, e nel 2007 ha istituito il Premio Mamma Lucia alle donne coraggio, che ogni anno viene attributo a donne che si sono particolarmente distinte in Italia e nel mondo, per il loro esempio di vita, per l’impegno per la pace e la difesa dei diritti dei più deboli.

 

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Redazione