Nel nostro Paese circa 20 mila minori rom vivono in emergenza abitativa all’interno di baraccopoli formali e informali. A denunciare tale condizione di povertà assoluta e marginalità sociale è l’Associazione 21 luglio in occasione della Giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che si celebra oggi 20 novembre.
L’Associazione 21 luglio, impegnata dal 2010 nella promozione dei diritti delle comunità rom e sinti in Italia, evidenzia che l’aspettativa di vita media per questi minori è di circa 10 anni in meno rispetto al resto della popolazione. Essi dalla nascita sono esposti al rischio di malnutrizione e malattie infettive quali scabbia e tubercolosi, oltre che di infezioni virali, micotiche e veneree.
Tra gli adolescenti è possibile osservare una notevole diffusione delle così designate “patologie da ghetto”, come ad esempio ansia e depressione, e un consumo significativo di alcool e stupefacenti.
Per quanto riguarda poi l’accesso all’istruzione: a partire dalla scuola dell’infanzia, è limitato e incostante. L’Associazione sottolinea che sebbene l’istruzione primaria gratuita nell’articolo 28 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sia riconosciuta come un diritto fondamentale di tutti i bambini, in Italia in un caso su 5 i minori che attualmente vivono in un insediamento non incominceranno mai il percorso scolastico; solamente nell’1% dei casi avranno la possibilità di frequentare le scuole superiori e le probabilità di accedere a un percorso universitario sono ridotte a zero. Inoltre, lo scarso accesso all’istruzione è ulteriormente acuito dai frequenti sgomberi forzati che ostruiscono il percorso scolastico dei minori rom, rendendo le loro condizioni di vita ancora più difficili. Nel solo 2015 l’Associazione 21 luglio ha rilevato 80 sgomberi forzati nelle Capitale, che hanno interessato 1.470 persone di cui 810 minori.
Nella città di Roma si calcola una presenza di circa 4100 minori rom in situazioni di povertà: 1350 di età compresa tra gli 0 e i 6 anni, 2750 sono quelli tra i 7 e i 18. La loro vita è contrassegnata dall’esclusione sociale e dal limitato accesso ai servizi sanitari. Ciascuno di questi bambini, diventato adulto, avrà 7 possibilità su 10 di essere discriminato per via della propria etnia.
Per fronteggiare tale preoccupante situazione l’Associazione 21 luglio ribadisce la necessità di individuare percorsi inclusivi di uscita e di superamento delle baraccopoli, in quanto la questione abitativa costituisce proprio la base del disagio: fino a quando questi adolescenti cresceranno tra accumuli di rifiuti in condizioni igienico-sanitarie allarmanti, nelle periferie estreme delle città, privati di spazi adatti per studiare e per giocare, sarà irrealizzabile per loro un nuovo futuro fondato sui diritti e su una piena cittadinanza.
Domani 21 novembre, presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio a partire dalle 17.30 si svolgerà il convegno “Figli delle baraccopoli. Restituire il sogno perduto” organizzato dall’Associazione 21 luglio che presenterà il nuovo report “Uscire per sognare. L’infanzia rom in emergenza abitativa nella città di Roma”.
Per maggiori informazioni sul programma del convegno andare al link.