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Sono circa 3 milioni e 466 mila le donne vittime di stalking

Minacce, pedinamenti, molestie, telefonate o attenzioni indesiderate: nel nostro Paese sono circa 3 milioni e 466 mila le donne che hanno subito stalking da parte di un qualsiasi aguzzino nell’arco della propria vita, pari al 16,1% delle donne tra i 16 e i 70 anni. Di queste, 2 milioni e 151 mila sono le vittime di comportamenti persecutori da parte dell’ex partner. A rilevarlo è l’indagine campionaria dell’Istat sulla sicurezza delle donne che fornisce la stima delle donne che hanno subito atti persecutori.

Nel corso dei 12 mesi prima della realizzazione dell’intervista, nel 2014, le vittime di stalking da parte di ex partner sono 147 mila, l’1,5% delle donne. Di queste, circa 81 mila si sono lasciate con il partner proprio negli ultimi dodici mesi. Sempre negli ultimi 12 mesi, sono 478 mila, ossia il 2,2%, quelle che affermano di averlo subito da altre persone. In quest’ultimo caso le donne hanno subito stalking da conoscenti nel 4,2% dei casi, sconosciuti nel 3,8% dei casi, amici o compagni di scuola nell’1,3%, colleghi o datori di lavoro nell’1,1% dei casi, dai parenti e dai partner con cui la donna aveva al momento dell’intervista una relazione, entrambi nello 0,2% dei casi.

Per quanto concerne gli autori di stalking: risultano essere maschi nell’85,9% dei casi a fronte di un 14,1% di femmine.

Dall’indagine, inoltre, emerge che meno della metà delle donne denuncia lo stalker: infatti solo il 48,3% delle donne che si sono rivolte a istituzioni o servizi specializzati ha poi denunciato o sporto querela, il 9,2% ha fatto un esposto, il 5,3% ha chiesto l’ammonimento e il 3,3% si è costituita parte civile, a fronte di un 40,4% che non ha fatto nulla. Tra le vittime che non si sono rivolte alle istituzioni oppure ai servizi specializzati, una su due dichiara di non averlo fatto perché ha gestito la situazione da sola.

Infine, le vittime raccontano che, a seguito delle azioni intraprese, i comportamenti di stalking sono cessati nel 59,8% dei casi, rimasti uguali nel 21,6%, ridotti nel 16,6% e cresciuti nel restante 2,0% dei casi.

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Redazione