Nel nostro Paese sono più di 30 milioni gli italiani interessati alla sostenibilità. In un anno, il numero degli intervistati definiti “appassionati” (per i quali la sostenibilità è un tema prioritario) o “interessati” (tema interessante, ma non prioritario) alla sostenibilità è salito dal 43% al 62%. A rivelarlo è il secondo Osservatorio Nazionale sullo stile di vita sostenibile, l’indagine qualitativa realizzata da LifeGate e dall’istituto di ricerca sociale, economica e di opinione Eumetra Monterosa.
La ricerca, condotta su un campione di 1.000 persone, mette il luce un forte trend verso la sostenibilità che appare ancora più evidente rispetto a quello registrato nel primo Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile realizzato l’anno scorso all’inizio del semestre di Expo.
Nello specifico, possiamo notare che la percentuale di italiani convinti che della sostenibilità non si possa fare a meno anche in tempo di crisi è aumentata dal 27 al 37%, così come è salita dal 17 al 22% la quota delle persone che ritengono sia una tendenza da cavalcare, ma soprattutto è migliorato il livello di familiarità e di comprensione dei vocaboli della sostenibilità quali sviluppo sostenibile, sostenibilità ambientale, energia sostenibile, sostenibilità sociale, mobilità sostenibile, ecc. Il concetto più popolare risulta essere l’energia rinnovabile, con il 40% del campione che ne ha sentito parlare e saprebbe descriverne il significato (+8% rispetto al primo Osservatorio).
I ricercatori ritengono che tutta questa familiarità a tali concetti sia la naturale conseguenza dell’Esposizione universale di Milano, che ha avuto il merito di avvicinare gli italiani a uno sviluppo più sostenibile e responsabile del Paese. Come dichiarano loro stessi: «Non è improprio parlare di un “effetto Expo”».
Dal secondo Osservatorio, inoltre, emerge un altro dato interessante. Circa 2/3 degli italiani mettono il tema della sostenibilità davanti alla crisi economica. Alla domanda “in un momento di crisi economica, le persone hanno cose più urgenti di cui occuparsi della sostenibilità”, infatti, il 27% risponde di non essere per niente d’accordo: ben 18 punti percentuali in più rispetto al dato registrato nel 2015. Gli “appassionati” e “interessati” ai temi della sostenibilità, sono aumentati del 62% contro il 43% rilevato nel primo Osservatorio.
Altri aspetti che vengono rilevati dall’indagine riguardano la raccolta differenziata, la mobilità e i cibi a km zero. L’86% degli intervistati, infatti, dichiara di fare sempre la raccolta differenziata (+18% rispetto al 2015) e il 36% evita di prendere l’auto ogni qual volta sia possibile (+24%). Oltre a ciò, è cresciuta di 21 punti la quota di italiani che afferma di consumare alimenti a Km zero, che si attesta al 33%.
Particolare attenzione merita, infine, l’aumento in doppia cifra nell’indice di disponibilità all’acquisto di beni sostenibili. Il 61% del campione, infatti, comprerebbe elettrodomestici a basso consumo anche a fronte di un prezzo superiore, il 61% lampadine a led per illuminare casa e il 26% è disposto a spendere di più per acquistare energia da fonti rinnovabili.