«Chi pensa al passato e al presente, mancherà le occasioni che ci arrivano dal futuro». Un messaggio tanto semplice quando forte quello lanciato ieri pomeriggio a Pescara dal ministro per le strategie future e per la cooperazione nordica del governo svedese Kristina Persson, ospite dell’Oscar Pomilio Blumm Forum 2016, l’appuntamento annuale dedicato all’analisi degli scenari del cambiamento e dedicato in questa edizione al tema della “rivoluzione della felicità” e della progettazione di un futuro sostenibile e inclusivo.
Tra i protagonisti di questa edizione, svoltasi all’Aurum di Pescara e moderata dallo scrittore e giornalista Luca De Biase, dunque, anche l’esponente del governo svedese Persson, che ha aperto il suo intervento ripercorrendo brevemente la storia della Svezia e le difficoltà incontrate nel XIX secolo dai cittadini di quello che per un lungo periodo «è stato uno dei Paesi più poveri d’Europa», ha ricordato il ministro. «L’industrializzazione da noi è arrivata molto tardi ma per fortuna abbiamo saputo trasformare questo deficit in un’opportunità, ideando un vero e proprio modello svedese che con il passare degli anni è diventato un esempio per altri Stati».
Persson ha poi focalizzato l’attenzione sul tema della felicità, evidenziando i risultati di alcuni rapporti che vedono, come ben noto, la Svezia sempre presente nella top ten dei Paesi europei in tema di qualità della vita, sostenibilità, competitività. «Per poter vivere felici e generare una crescita duratura», ha evidenziato Kristina Persson, «è fondamentale generare una crescita equa e avere una buona governance. Ridurre la diseguaglianza è un obiettivo dell’agenda europea. Per costruire lo sviluppo serve una visione lungimirante: parità di genere, fiducia negli altri e nelle istituzioni e innovazione sono fattori che contribuiscono a costruire il futuro». Il ministro ha sottolineato, poi, come ci sia una stretta correlazione tra competitività e fiducia nelle istituzioni e come «l’alta fiducia nei confronti delle istituzioni che contraddistingue i cittadini svedesi è determinata da istituzioni pubbliche molto forti e prive di corruzione». Persson ha concluso ricordando che «il mondo sta cambiando velocemente e le pubbliche amministrazioni sono chiamate ad evolversi, le nostre istituzioni devono adeguarsi a questo cambiamento. Ma nessuna società può sopravvivere senza la solidarietà. Il cambiamento è una legge di vita perché chi pensa al passato non guarda in avanti».
Riflettori accesi, poi, sul tema dell’emergenza immigrazione con la proiezione di alcune immagini tratte dal docu-film “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi (leggi l’articolo), vincitore dell’Orso d’oro all’ultimo Festival del Cinema di Berlino e con l’intervento del sindaco dell’isola greca di Lesbo, Spyros Galinos, al centro di una campagna spontanea internazionale per la candidatura al Nobel per la pace per le attività umanitarie dell’isola in favore dei migranti sbarcati sulle proprie coste. «Il problema non sono i profughi che fuggono», ha dichiarato, «ma le bombe che cadono sulle loro case. Dobbiamo risolvere il problema della guerra e non il problema dell’immigrazione. Quando arrivano nella mia isola baciano la terra, toccano la costa che per loro rappresenta la speranza, mentre noi europei costruiamo dei muri. Ma non ci rendiamo conto che i muri non possono contenere l’acqua e che prima o poi crolleranno». Sul tema della felicità il primo cittadino di Lesbo ha poi aggiunto: «La felicità è uno stato d’animo e non una condizione del portafoglio. Felicità è vedere una madre che salva il proprio bambino, è accogliere una persona stremata dal viaggio, è offrire loro il sogno di un’Europa che li accoglie. Per me e per la mia isola è un onore accoglierli. Penso che tutti debbano fare la propria parte, anche i tanti funzionari europei. Per questo auspico che si torni nuovamente a un’Europa dei popoli e dei cittadini, e non a un’Europa delle banche. Non sono preoccupato per le ripercussioni turistiche in vista dell’estate», ha concluso, «ma confido nell’umanità dei cittadini, solo così troveremo la strada per la felicità».
Spazio infine agli interventi di Antonio Boschini, responsabile terapeutico della Comunità di San Patrignano, e di Alessandra Mammì, storica dell’arte e giornalista del Gruppo L’Espresso.