Sono grande per leggere libri di favole, ma davanti a “Storie della buonanotte per bambine ribelli” (Mondadori) non ho saputo resistere.
Dopotutto è considerato il fenomeno editoriale del momento: è stato il libro più finanziato nella storia del crowdfunding (portando a casa oltre un milione di dollari), ha venduto in pochi mesi 90 mila copie nella sua versione originale americana e finora è stato tradotto in 12 lingue diverse.
Normale, dunque, che anche in Italia – patria delle sue ideatrici Elena Favilli e Francesca Cavallo, creatrici di una startup oltreoceano – il volume fosse accolto con entusiasmo e curiosità. Ed è stata proprio la curiosità a spingermi prima ad attendere la pubblicazione italiana, poi a sfogliare in libreria e infine a comprare e a leggere il libro.
Un libro che ho letto tutto d’un fiato e che poi ho assaporato sfogliandolo ancora, a più riprese, per soffermarmi sulle straordinarie illustrazioni. Ho poi donato questo oggetto prezioso alla persona più importante della mia vita, mia nipote Marta di 8 anni, affinché possa diventare una donna straordinaria come le 100 donne di cui conoscerà le avventure grazie al regalo della zia.
Perché è proprio questa la forza di “Storie della buonanotte per bambine ribelli”, aver scelto di raccontare 100 vite di donne straordinarie: scienziate, scrittrici, atlete, imperatrici e addirittura spie e piratesse. E soprattutto aver scelto di farlo in maniera semplice, comprensibile, leggera ma efficace. A rendere ancora più incisivo il racconto, poi, ci sono le 100 illustrazioni affidate ad altrettante professioniste che hanno saputo restituire per immagini le “favole”, rendendole ancora più reali.
E come non soffermarsi poi sulle “eroine” selezionate. Molte di loro sono indubbiamente molto conosciute – come Cleopatra, Coco Chanel, Evita Peron, Frida Kahlo, o la nostra Rita Levi Montalcini. Ma tantissime sono quelle che io stessa non conoscevo. Per questo mi sento davvero di consigliare questa lettura a tutti: bambine, maschietti, uomini e donne di tutte le età. Perché senza dubbio vi imbatterete in storie sconosciute che vale la pena di approfondire. E perché il messaggio che emerge dal testo è che chiunque può raggiungere i propri obiettivi, basta solo volerlo.
Ma ciò che mi porterò per sempre dentro di questo libro è stata la reazione stupita e felice di mia nipote e il suo commento davanti alla storia di Coy Mathis – una bambina transgender sua coetanea. Ero timorosa della sua reazione e soprattutto delle sue possibili domande e invece, dopo aver letto il racconto e aver guardato a lungo l’illustrazione, mi ha detto: «Che peccato, zia, che da grande questa bambina non potrà avere dei figli».
Perché i bambini sono esseri meravigliosi, senza pregiudizi, ed è inutile inventare fiabe fantastiche per stimolare la loro curiosità, quando la storia è ricca di vite straordinarie che vale la pena conoscere.