Studenti sempre con lo sguardo fisso sullo schermo dello smartphone, persino di notte, dipendenti dai social network, e, come se non bastasse, iniziati al gioco d’azzardo da familiari, vari gradi di parentela e amici. Il ritratto dei ragazzi italiani under 18 è sconfortante, ed è quello dipinto da “Selfie”, il questionario progettato in forma sperimentale dal Centro Semi di Melo della Fondazione Exodus in collaborazione con la Casa del Giovane di Pavia e divenuto uno strumento scientifico grazie al lavoro svolto dall’università Bicocca di Milano.
Il questionario ha riguardato 35.000 alunni selezionati tra le città di Milano, Bergamo, Varese, Pavia, Mantova, Cremona, Cosenza e Potenza con l’intento di fornire indicazioni al mondo della scuola e in particolare invitare professori e genitori a comprendere quale sia la situazione dei minorenni italiani.
L’aspetto più preoccupante emerso dalla ricerca riguarda i bambini sotto i 10 anni: risulta che l’84% di questi abbia tentato almeno una volta il gioco d’azzardo, acquistando ad esempio un Gratta e Vinci, con la complicità di un genitore. Ciò che inoltre pone in evidenza lo studio, altrettanto allarmante, è che i minori non considerino le slot machines, i sistemi di scommessa ormai tanto diffusi, una reale minaccia o quantomeno un comportamento pericoloso, ma al contrario un divertimento e una forma di gioco. Per quanto sappiamo bene come il gioco d’azzardo sia vietato ai minori, nelle famiglie in cui si scommette regolarmente è difficile che il bambino e l’adolescente comprendano che non dovrebbero avere accesso a questo tipo di pratiche e certamente se è la famiglia a proporre questo tipo di modello, l’impatto negativo sui ragazzi sarà facilmente prevedibile.
Non desta minore preoccupazione il dato riguardante l’uso dello smartphone da parte degli studenti di notte: il 46% dei 35.000 intervistati delle scuole superiori dichiara normale che esso venga usato nelle ore destinate al riposo; in cima alle preferenze degli adolescenti c’è Instagram, seguito da Facebook e Ask.
Non basta: il 43% dice di conoscere amici che scambiano immagini e contenuti non adatti alla relativa età e quasi il 10% ammette di non utilizzare lo smartphone per telefonare.
La ricerca ha infine scelto la città di Bergamo come modello di riferimento per fornire dati attendibili e sui quali invitare alla riflessione, somministrando i questionari a circa 14.000 scuole, di grado superiore e inferiore. Questi i risultati: il 58,2% degli studenti ha avuto esperienze di gioco d’azzardo, il 45,85% utilizza una parte dei propri soldi in Gratta e Vinci, l’83% utilizza lo smartphone anche in presenza di amici, ben il 65% lo fa anche quando si trova a scuola, il 42% durante le ore notturne e il 29% mentre consuma i pasti quotidiani. Nel complesso, il 99,2% (praticamente quasi tutti) dei minorenni possiede uno smartphone.