Confimprese ha recentemente commissionato a Nielsen una ricerca chiamata “Mobilità , accoglienza, cultura e fascino. Il nostro Paese visto con gli occhi degli altri” che è stata presentata a Roma alla presenza del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.
Noi italiani siamo abbastanza consapevoli delle bellezze che offre il nostro territorio, ma a quanto risulta anche gli stranieri non scherzano. Infatti, ben il 95% di coloro che sono stati in Italia si dichiara soddisfatto e pronto a tornarci o a consigliarne la visita. Naturalmente le punte di diamante sono il cibo, la moda, lo shopping e, inevitabilmente, i musei.
La ricerca ha analizzato anche i punti critici: trasporti, infrastrutture e costi dei servizi (in particolare le tratte autostradali). Le città preferite dai turisti sono Roma, Firenze, Venezia, Napoli e Milano ma cresce anche l’indice di gradimento del nostro patrimonio naturale, mari e montagne in particolare. Il clima in generale è molto apprezzato.
«Il turismo straniero è prevalentemente concentrato sulle città d’arte e sui più noti luoghi di villeggiatura – commenta Mario Resca, presidente Confimprese -. Dobbiamo promuovere un turismo più diffuso e sostenibile che raggiunga più capillarmente il nostro territorio. È necessario fare sistema tra le istituzioni e tutti gli operatori della filiera, predisporre un piano strategico organico che comunichi il nostro Paese nella sua interezza. Uso integrato delle tecnologie e intermodalità sono due temi su cui lavorare per garantire ai visitatori facilità sia di informazione sia di spostamento attraverso l’Italia».
Dichiarazione, quella di Mario Resca, che fa pensare anche al grandissimo numero di luoghi poco conosciuti eppure incantevoli, che meriterebbero di essere scoperti e valorizzati.
La ricerca evidenzia come i turisti più esigenti e critici risultino essere i giapponesi, mentre i cittadini americani e cinesi più generosi, disposti a spendere di più, e in generale più indulgenti.
Ad esempio, chi ha viaggiato in aereo apprezza la puntualità dei voli e la pulizia negli aeroporti, ma lamenta le code al controllo passaporti e al ritiro bagagli; mentre chi ha utilizzato i treni, gradisce quelli ad alta velocità ma esprime giudizi negativi sugli altri, soprattutto quelli più vecchi, sia per il costo del biglietto che per la scarsa pulizia e sicurezza dei vagoni. Chi ha preferito l’autonomia e scelto l’autostrada, si lamenta dei prezzi dei pedaggi e del carburante o della pulizia dei servizi igienici nelle stazioni di servizio.
Insomma, il nostro Paese ha un indice di gradimento altissimo tra i turisti quanto a patrimonio artistico-culturale e paesaggistico. Sono alcuni dei nostri servizi che non funzionano a frenare gli entusiasmi. Puntare su un turismo più diffuso e sostenibile – esattamente come dice il presidente di Confimprese – sembra essere la soluzione migliore. La materia prima certamente non manca.