E’ stato presentato il primo Social impact bond svizzero direttamente da Peter Stämpfli, presidente di Fokus Bern, il gruppo di imprenditori che ha sostenuto la Caritas di Berna nel suo progetto di inserimento sociale e lavorativo dei rifugiati e delle persone che hanno richiesto asilo in Svizzera.
Si tratta di uno dei numerosi esperimenti di innovazione e finanza di impatto sociale attraverso cui le istituzioni e le imprese sociali in diverse parti d’Europa stanno tentando di trovare risposte all’emergenza collegata ai flussi migratori delle persone in cerca d’asilo e rifugio. L’idea del primo Social Impact Bond svizzero è abbastanza semplice e riproduce lo schema tipico di questo discusso strumento di finanza di impatto sociale. Tale schema ha permesso la raccolta di 2,7 milioni di franchi svizzeri da organizzazioni filantropiche e col sostegno di oltre settanta imprese.
Obiettivo principale è quello di aumentare il tasso di occupazione di rifugiati e persone che hanno richiesto o ottenuto asilo, portandolo dall’attuale 20-30% al 50-60% nei prossimi cinque anni. Il raggiungimento di fini specifici, come ad esempio il completamento di un percorso di formazione professionale, produrrà un ritorno per gli investitori, a carico del Cantone di Berna.
Se la Caritas dovesse raggiungere un risultato tra il 95% e il 105% dell’obiettivo, il Cantone di Berna pagherà le prestazioni date. Se gli obiettivi saranno superati, invece, il Cantone di Berna erogherà un bonus al termine del progetto pilota, che può essere considerato come una sorta di rendimento per gli investitori privati, variabile in misura proporzionale al livello di superamento degli obiettivi.
Pertanto, il Cantone di Berna si rende disponibile a pagare attingendo dai futuri risparmi in prestazioni sociali, che deriveranno dal raggiungimento dello scopo, ossia il pieno inserimento lavorativo dei rifugiati.