In Italia arriva Nesta, Fondazione già presente nel Regno Unito, che insieme alla Compagnia di San Paolo porterà nel nostro Paese soluzioni in ambito sociale, grazie a ricerche e analisi condotte nelle aree di intervento.
La Fondazione Nesta vuole promuovere nuovi progetti nel campo dell’istruzione, dell’arte, della salute gestendoli con i metodi con cui opera nel Regno Unito.
In Italia la Fondazione ha deciso di promuovere i propri progetti per risanare le problematiche più evidenti come i flussi migratori, il mercato del lavoro in trasformazione, l’invecchiamento della popolazione e i servizi pubblici, e farà tutto ciò collaborando con imprese, associazioni e organizzazioni di tutta Italia.
Già la collaborazione con la Compagnia di San Paolo permetterà a Nesta di unire le competenze e le reti allargando il raggio di azione e poter risolvere più problemi che riguardano non solo l’Italia, ma tutto il mondo. Nonostante la Brexit, Nesta vuole espandere i propri orizzonti in tutta Europa, creando un senso di unione, dato che le problematiche sono condivise da tutti gli Stati.
L’Italia è stata scelta in quanto è molto sviluppata nel Terzo settore e la presenza di molte organizzazioni non-profit è un terreno abbastanza fertile per Nesta. «Un caso particolare è la città di Torino in cui l’impegno sociale è molto attivo e le conoscenze tecnologiche sono state usate per creare una sorta di laboratorio creativo e innovativo», commenta Marco Zappalorto, direttore di Nesta Italia.
Quindi la Fondazione adotterà sia i propri metodi già utilizzati nel Regno Unito, e studierà i metodi italiani per creare una sorta di collaborazione tra i due.
La Fondazione si considera europea e punta a collaborare con tutti i Paesi dell’UE in modo da poter risolvere tutti quanti insieme i problemi sociali, culturali e avere una popolazione più felice.
di Lucrezia Buccella