Oggi la legge delega di riforma del Terzo settore è approdata in Aula al Senato.
Dopo l’approvazione dei quattro articoli emendati (1, 2, 3 e 5) la settimana scorsa, e di cui avevamo notizia (leggi l’articolo), la Commissione Affari Costituzionali, nelle sedute del 15 e 16 marzo, ha votato gli emendamenti riguardanti l’articolo 9 e gli articoli 10 e 11 sulle disposizioni transitorie e la previsione di relazione al Parlamento, ma non ha votato l’emendamento istitutivo della Fondazione Italia Sociale che è stato ritirato dal Governo per essere portato direttamente in Aula con l’aggiunta di alcuni accorgimenti.
Vediamo più da vicino le proposte di modifica. In primo luogo, lo scopo della Fondazione, come spiega Stefano Lepri (Partito democratico), dovrà essere quello di sostenere gli interventi rivolti a favore degli enti di Terzo settore e non quello più generale “di sostenere la realizzazione e lo sviluppo di interventi innovativi caratterizzati dalla produzione di beni e servizi che, senza scopo di lucro, siano idonei a conseguire con un elevato impatto sociale e occupazionale”.
In secondo luogo, la proposta è di rimuovere completamente l’ipotesi che il patrimonio della Fondazione possa essere incrementato da contributi da parte dello Stato o di soggetti pubblici se l’intento è quello di promuovere la donazione da parte di privati, imprese e cittadini. Infine, lo statuto della Fondazione dovrà essere sottoposto al visto delle Commissioni parlamentari competenti ed è previsto che le attività esercitate e le risorse adottate siano oggetto di un’apposita relazione annuale da presentare al Parlamento.
Particolare attenzione merita, inoltre, l’emendamento, approvato in Commissione Affari Costituzionali al Senato, del senatore Stefano Lepri che istituisce un Fondo per il finanziamento delle attività di interesse generale promosse proprio dagli enti del Terzo settore. Tale Fondo sarà finanziato da 17,3 milioni per il 2016 e da 20 milioni di euro annui a cominciare dal 2017.