Per tanti anni ha rappresentato una delle principali cause di morte per i neonati e le loro madri, ma ormai il tetano neonatale e materno in India non fa più paura. Ad annunciare l’eliminazione della malattia dal paese asiatico è stato, nei giorni scorsi, il primo ministro dell’India, Narendra Modi. Si tratta di un importante traguardo dal momento che un enorme numero di vite umane sarà salvato da questa temibile e letale malattia, che si trasmette dalla madre al bambino soprattutto quando il cordone ombelicale viene reciso in condizioni non sterili.
L’infezione provoca spasmi che nel giro di poche ore si estendono dal viso al resto del corpo, fino a provocare la morte quando la paralisi colpisce i muscoli respiratori. Nelle aree rurali dell’India meno coperte dai servizi sanitari, quasi tutti i neonati che contraggono il tetano ne rimangono uccisi. E se si considera che l’India è uno dei paesi più popolosi del mondo, con 327 milioni di donne in età fertile e 26 milioni di bambini che nascono ogni anno, appare evidente come la malattia rappresentasse finora un vero e proprio nemico da combattere con ogni arma possibile.
Basti pensare, infatti, che nel 1988, ad esempio, il tetano ha ucciso non meno di 160.000 bambini in India. Il calo che si è verificato da allora, tuttavia, è stato straordinario e oggi, con un tasso di letalità inferiore a 1 caso ogni 1.000 nati vivi, il tetano non è più un problema di salute pubblica.
A differenza di altri paesi, l’India non ha effettuato campagne di vaccinazione di massa contro il tetano. Il governo ha preferito applicare un mix di strategie con un approccio Stato per Stato inaugurato nel 2003 con il supporto tecnico dell’Unicef, dell’OMS e di altri partner.
Tra le misure di maggior successo nella strategia contro il tetano vi sono gli incentivi in denaro per le famiglie che scelgono di partorire in una struttura sanitaria, la formazione e riqualificazione delle ostetriche e il potenziamento dei sistemi sanitari istituzionali come il National Rural Health Mission (NRHM), l’iniziativa lanciata nel 2005 dal Governo indiano per migliorare i servizi sanitari di base nelle aree rurali più remote. Inoltre, vanno menzionate la sistematica vaccinazione con dosi di anti-tetano TT (Tetanus Toxoid) per le donne in gravidanza che accedono ai servizi di assistenza prenatale e un’intensa campagna di informazione sanitaria volta a modificare l’atteggiamento sociale sulle pratiche dannose per la salute materna e neonatale.
Questi passaggi hanno svolto un ruolo cruciale nell’eliminazione della malattia, contribuendo in modo significativo a salvare la vita dei bambini sotto i cinque anni, molti dei quali muoiono per cause che potrebbero essere evitate.
Con questo annuncio dell’India, l’elenco degli Stati certificati liberi dal tetano materno-neonatale arriva a 37. Tuttavia, sono 22 i paesi che devono ancora debellare questa malattia su tutto o parte del loro territorio: Afghanistan, Angola, Cambogia, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Guinea Equatoriale, Etiopia, Haiti, Indonesia, Iraq, Kenya, Mali, Niger, Nigeria, Pakistan, Papua Nuova Guinea, Filippine, Somalia, Sudan, Sud Sudan e Yemen.